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BASILEALe banche centrali allentano le tensioni dei mercati

14.09.14 - 12:38
Ripresa, nel primo trimestre del 2014, anche l'attività transfrontaliera delle banche
Foto Keystone
Le banche centrali allentano le tensioni dei mercati
Ripresa, nel primo trimestre del 2014, anche l'attività transfrontaliera delle banche

BASILEA - Le politiche monetarie messe in atto dalle principali banche centrali nel mondo "eccezionalmente espansive" hanno calmato e continueranno a calmare i mercati superando le tensioni in Ucraina e Medio Oriente. È quanto stima la Bri, la banca delle banche centrali, nel suo ultimo rapporto trimestrale.

Secondo l'istituto di Basilea le aspettative circa l'attuazione di misure eccezionali da parte della Bce e i tassi bassi hanno spinto gli investitori ad assumere maggiori rischi e ricercare i rendimenti considerato anche che molti titoli sovrani dell'area euro sono ormai su valori negativi, come nel caso della Germania. Questo ha tenuto alti i prezzi delle attività e ricondotto la volatilità, che si era riaffacciata a luglio su livelli bassissimi, assicura l'istituto.

 

La Bri rileva inoltre come sia ripresa, nel primo trimestre del 2014, anche l'attività transfrontaliera delle banche. In particolare i dati confermano le stime preliminari diffuse nei mesi scorsi secondo cui c'è stata un'inversione di rotta del calo che durava ininterrottamente dal 2011 registrando una crescita di 580 miliardi di dollari. A guidare i rialzi, aveva messo in luce già nelle settimane scorse la banca di Basilea, sono stati i prestiti in Cina. L'attività interbancaria è ripresa, per la prima volta dal 2012, nell'area euro con un aumento di 158 miliardi di dollari.

 

Tutto questo, sempre secondo il rapporto della banca di Basilea, ha portato a ridurre la contrazione anno su anno dal meno 4 per cento della fine del 2013 a un più modesto ribasso del 2 per cento. Infine l'Istituto per i regolamenti internazionali segnala due criticità che caratterizzano in questo contesto i paesi emergenti: il forte quantitativo di titoli di debito internazionali emessi dalle imprese locali, circostanza che li rende vulnerabili a un rallentamento dell'economia a o tensioni sui tassi, e i cambi oltre all'avvio della riduzione del piano di acquisti della Federal Reserve americana. Una decisione questa che ha colpito specie i paesi con ampi disavanzi di conti corrente con un'elevata quota di prestiti internazionali in dollari.

 

ATS

 

 

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