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L'OSPITECassa malati unica e pubblica: vogliamo imparare dal nostro passato?

14.09.14 - 10:01
di Matteo Tavian
Foto Ti Press
Cassa malati unica e pubblica: vogliamo imparare dal nostro passato?
di Matteo Tavian

La storia siamo noi, cantava De Gregori in una sua famosa canzone; siamo noi che abbiamo tutto da vincere, o tutto da perdere. Se possiamo trarre un insegnamento dalle sue parole, ricordandoci quanto accaduto nel passato, è bene rammentare che la proposta di una cassa malati pubblica non è nuova su suolo ticinese.

Non molto tempo fa infatti, il Canton Ticino disponeva di una cassa malati pubblica con un'offerta nel settore dell’assicurazione malattia tramite casse malati comunali, intercomunali e consortili. Ed è soltanto grazie all’intervento di sei casse malati private, a partire dall' anno 1987 che il Canton Ticino riuscì a risolvere il problema dell’indebitamento delle stesse casse malati pubbliche

Il contributo finanziario versato dal cantone per far fronte all'indebitamento, soltanto nell'anno 1986, fu di oltre 55 milioni di franchi. Immaginiamoci ora il potenziale contributo che il cantone sarebbe stato tenuto a versare, se dovessimo rapportare tale dato ai giorni nostri, considerando in particolare il fatto che le spese dell’assicurazione di base, - soltanto in Ticino e a detta dei dati ufficiali dell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali - ammontano a un miliardo e duecento milioni di franchi.

Una storia quindi finita piuttosto male per le casse del Canton Ticino, il quale, soltanto grazie ad un grosso impegno delle casse malati private, riuscì a garantire una continuità assicurativa ai propri cittadini.

 

Ora, l'iniziativa popolare federale "Per una cassa malati pubblica" lanciata dall'area rosso-verde, chiede di istituire su scala nazionale una cassa unica di diritto pubblico che copra l'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie in sostituzione delle attuali 61 casse malati: è evidente che nella ripetizione dell'esercizio si annida il rischio di incorrere negli stessi errori passati, questa volta, però, su scala nazionale.

E questo, a maggior ragione considerato che, a livello europeo, tutte le assicurazioni sociali con modelli nazionali e statali (basti pensare all'Italia, alla Francia, all'Inghilterra) sono fortemente indebitate.

In un momento in cui molti Stati nazionali tentano con importanti sforzi finanziari di mantenere il deficit pubblico sotto controllo, è fortemente sconsigliato inventarsi strutture a grosso rischio d'indebitamento. Impariamo dunque dal nostro passato, mantenendo un occhio vigile, attendo e critico sull’attuale sistema che va costantemente perfezionato, ma evitando di costituire una cassa malati unica con ottime possibilità di aumentare il debito pubblico svizzero.

 

di Matteo Tavian, Municipale di Novaggio, Capo Dicastero Sanità e Socialità

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