LUGANOMoncucco congela la collaborazione con il vice-primario de "La Carità"

LOCARNO - Ê ancora alto l'interesse per la vicenda del vice-primario di chirurgia dell'Ospedale "La Carità" di Locarno, reo di aver attestato con tanto di fatture la sua presenza durante interventi operatori, in cui invece non c'era. Una falsificazione che avrebbe portato nelle tasche sue e di altri due capo-clinica dell'ospedale (non ancora FMH) 100mila franchi, poi restituiti all'Eoc e ai pazienti autopaganti (pazienti stranieri non assicurati in Svizzera).

Il Caffè che domenica scorsa aveva pubblicato la prima notizia sul caso, oggi fornisce maggiori dettagli sulla vicenda, ma soprattutto fa sapere che la clinica Moncucco ha per ora congelato il rapporto di consulenza promesso al medico. Il vice-primario, infatti, una volta fuori dall'EOC, avrebbe rilevato uno studio medico nel Luganese, che attualmente collabora con la Clinica Luganese (che raggruppa San Rocco e Moncucco). Il chirurgo aveva chiesto alla Clinica di continuare la collaborazione. Oggi Christian Camponovo, direttore della Clinica Luganese, spiega che a loro i fatti erano già noti, ma nonostante tutto, avevano assicurato al vice-primario la collaborazione. "È chiaro che adesso la cosa è, tra virgolette, congelata nell'attesa che sia una decisione della Magistratura. Se dovessero venire accertate responsabilità penali, rivaluteremo la questione", spiega Camponovo al Caffè.

Sulla vicenda emergono altri dettagli. Intanto, i casi accertati e falsificati in tre anni sarebbero stati 55. Beltraminelli sapeva del caso già dieci mesi fa e aveva chiesto il licenziamento del medico al contrario dell'Eoc che aveva optato per una soluzione più blanda. Sarebbero stati cinque i pazienti autopaganti coinvolti a cui sarebbe stata fatturata una cifra superiore del prevista (poi restituita.)