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SVIZZERALe banche non potranno dedurre le multe a carattere penale

12.09.14 - 11:13
È la conclusione a cui giunge un rapporto approvato oggi dal Consiglio federale
Le banche non potranno dedurre le multe a carattere penale
È la conclusione a cui giunge un rapporto approvato oggi dal Consiglio federale

BERNA - Le multe inflitte a banche o altri soggetti economici con carattere penale, comprese le sanzioni amministrative, non possono essere dedotte dalle imposte. È la conclusione a cui giunge un rapporto approvato oggi dal Consiglio federale in risposta ad un postulato di Susanne Leutenegger-Oberholzer (PS/BL), presentato in seguito alla maxi ammenda inflitta al Credit Suisse. La consigliera nazionale chiedeva che si facesse il punto sulla prassi attuale e sui possibili sviluppi.

Dal momento che la legislazione in vigore non regola espressamente questo argomento, l'esecutivo ritiene che si debbano inserire disposizioni più precise nella legge federale sull'imposta federale diretta (LIFD) e in quella sull'armonizzazione delle imposte dirette dei Cantoni e dei Comuni (LAID), indica una nota odierna dell'Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC). Nel contesto internazionale, rammenta l'AFC, le multe non possono essere dedotte.

Stando al portavoce del Consiglio federale André Simonazzi, presentatosi oggi da solo davanti ai media, spetterà al Parlamento pronunciarsi in materia.

Sempre secondo l'AFC, rimane "tuttavia possibile dedurre le sanzioni che comportano una riduzione degli utili e che diminuiscono quindi un utile imponibile conseguito in modo illecito". Simili penalità perseguono la correzione di un vantaggio economico ottenuto mediante un comportamento illecito.

Per il Governo, privati e imprese non possono invece dedurre dalle imposte le multe fiscali - ossia sanzioni previste dalla legislazione penale a titolo di pena per aver commesso un reato che comprendono anche le multe disciplinari e le pene pecuniarie - sulla base delle prescrizioni della LIFD e della LAID.

Il Consiglio federale giudica, precisa la nota, che simili multe non costituiscano spese giustificate dall'uso commerciale - come è il caso invece della sanzioni volte a ridurre l'utile - e che non possano pertanto essere dedotte dalla base di calcolo dell'utile imponibile. Per il Governo, "la deducibilità fiscale di siffatte multe ne sminuirebbe il loro ruolo punitivo".

Inoltre, "la diminuzione di gettito fiscale che ne risulterebbe dovrebbe essere sopportata indirettamente dai contribuenti, ciò che a parere del Consiglio federale non corrisponde affatto allo scopo di una multa". Ciò vale anche per le sanzioni amministrative finanziarie (che possono avere sia carattere di multa che di recupero degli utili) a patto che siano inflitte a scopo penale.

L'atto parlamentare era stato approvato lo scorso mese di giugno dal Consiglio nazionale per 99 voti a 81. La consigliera nazionale socialista aveva chiesto chiarimenti al governo in materia dopo il caso del Credit Suisse, in vista anche delle penalità che attendono altri istituti finanziari elvetici nell'ambito del contenzioso fiscale con Washington. La seconda banca elvetica si è vista infliggere un'ammenda di 2,5 miliardi di franchi; se fosse possibile dedurla dalle imposte il buco per le casse statali sarebbe di 800 milioni.

Prima che si passasse al voto in aula, la sinistra, assieme al PBD, al PPD e ai Verdi liberali, si era fatta portavoce dell'indignazione che circolerebbe tra la popolazione circa la possibilità che le banche multate possano dedurre dalla tasse simili penalità, facendo perdere alle casse cantonali e federali importanti introiti fiscali.

Il singolo cittadino si chiede come mai debba pagare lo scotto per un comportamento delittuoso di manager strapagati, si sono chiesti vari oratori.

Ats

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