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L'OSPITECassa malati: unica e pubblica, ma la sinistra sappia osare di più

11.09.14 - 08:45
Edoardo Cappelletti, coordinatore Gioventù Comunista della Svizzera Italiana
Ti-Press / Gabriele Putzu
Cassa malati: unica e pubblica, ma la sinistra sappia osare di più
Edoardo Cappelletti, coordinatore Gioventù Comunista della Svizzera Italiana

La Gioventù Comunista accoglie positivamente, nell’ambito di una battaglia sulla cassa malati – tema da noi affrontato a più riprese - una convergenza politica. Ma vista la moderata ragionevolezza espressa dall’iniziativa, che comunque appoggiamo, dall’appello del comitato giovanile per una cassa malati pubblica avremmo favorevolmente auspicato una posizione più avanzata e lungimirante (ragione per cui non rientriamo fra gli aderenti).

Segnatamente, siamo convinti che una cassa malati pubblica, oltre a spezzare una concorrenza dimostratasi fallimentare ed impopolare, debba altresì garantire un più equo accesso alle cure. Come proposto dall’iniziativa popolare votata nel 2007, riteniamo infatti che la soluzione migliore consista in una cassa malati unica e pubblica, ma con i premi stabiliti in base al reddito: sarebbe ingiusto che un manager paghi quanto un giovane lavoratore, al quale magari il governo vuole anche decurtare il sussidio!

Per porre un freno all’attuale sistema, che sull’altare del profitto sacrifica la trasparenza e mette sempre più in ginocchio le classi meno abbienti, la Gioventù Comunista invita comunque la popolazione a sostenere l’iniziativa per una cassa malati unica e pubblica. Cionondimeno, è nel segno di una maggiore equità che ribadiamo la necessità di lottare, con la più ampia intesa politica, anche per fissare i premi in base al reddito: che la sinistra sappia osare di più!
 

 

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