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Mortale ad Airolo, guardrail non pensato per i Tir L'ammissione dell'Ufficio federale delle strade: "Protezioni inadatte per il traffico pesante. Le stiamo sostituendo con nuovi modelli più solidi"
AIROLO - Era già successo nel giugno del 2013 sul ponte diga di Melide e un anno dopo sull’A2 a Camorino. Quindi l'incidente di Airolo, costato la vita a una recluta 21enne alla guida di un camion con rimorchio dell’esercito.
Mentre le indagini dovranno chiarire le cause che hanno portato a quel fatale volo di 10 metri si fa sempre più evidente un fatto: il guardrail metallico non sopporta l'urto dei camion. E si torna a parlare, dunque, della sua inadeguatezza.
La conferma - si legge sulla RegioneTicino - arriva da Marco Fioroni, responsabile della filiale Ustra per la Svizzera italiana. Fioroni evidenzia lo sforzo compiuto dalla Confederazione per aggiornare le infrastrutture sulla rete nazionale: come sta accadendo lungo l’A2 della Riviera.
Sono pur sempre guardrail metallici, ma per l'esperto non è pensabile una soluzione in calcestruzzo: "È provato che sopra una certa velocità nemmeno i ripari in calcestruzzo riescono a contenere i Tir, tuttavia la deformabilità della barriera permette infatti l’assorbimento dell’impatto dei veicoli leggeri. Impatto che causerebbe molte più vittime se avvenisse contro ripari in calcestruzzo".
D'altra parte, come riferisce Renato Gazzola, portavoce del Tcs: "molti tratti autostradali elvetici sono ancora dotati di vecchi guardrail metallici che non forniscono il livello di ritenuta necessaria per evitare che gli autocarri saltino sulla corsia opposta o precipitino in un burrone". L’augurio del Tcs è che ora si faccia il possibile per migliorare la situazione.
