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ATTUALITÀUEM: la BCE l’ha fatto di nuovo!

09.09.14 - 10:27
La BCE è riuscita ancora una volta a sorprendere i mercati, nonostante le alte aspettative!!!
Foto Keystone
UEM: la BCE l’ha fatto di nuovo!
La BCE è riuscita ancora una volta a sorprendere i mercati, nonostante le alte aspettative!!!

La BCE è riuscita ancora una volta a sorprendere i mercati, nonostante le alte aspettative!!! In occasione della riunione mensile dello scorso giovedì la BCE ha abbassato i tassi d’interesse di 10 pb, portandoli di fatto al più basso livello possibile, e ha annunciato una serie di acquisti di portafogli di attività private, in particolare ABS (Asset-Backed Securities) e covered bond, a partire da ottobre, dando così inizio al QE (Quantitative Easing) nell'area euro. I mercati hanno reagito a questa notizia inaspettata con una flessione del cambio EUR/USD di oltre l’1,5% a 1.293 e un recupero dei titoli di Stato, in particolare quelli periferici. Le azioni dell’eurozona hanno a loro volta continuato ad apprezzarsi.

Il tasso di rifinanziamento principale si attesta ora allo 0,05%, il tasso sui depositi overnight a -0,20% e il tasso di rifinanziamento marginale allo 0,30%. La BCE lancerà anche un programma che prenderà in considerazione l’acquisto di “ABS semplici e trasparenti aventi come attività sottostanti crediti verso il settore privato non finanziario dell’area dell’euro”. Inoltre, l’Istituto di Francoforte avvierà il terzo programma di acquisto di covered bond. Per maggiori informazioni in merito a questi programmi, tra cui anche la rispettiva entità, occorrerà attendere la riunione della BCE del 2 ottobre, ma Draghi ha chiarito che l’obiettivo di queste misure è “l’erogazione del credito all’economia reale”.

Durante la conferenza stampa, il presidente Draghi ha dichiarato che queste decisioni “non sono state prese all’unanimità” ma sono state appoggiate da “un’ampia maggioranza”. Tra le voci discordanti, “alcuni chiedevano interventi più pesanti, altri più leggeri”; non si possono quindi escludere del tutto ulteriori misure di allentamento. In questo contesto, è stata discussa la possibilità di varare un programma di QE basato sull’acquisto di attività pubbliche, ma si è giunti a un consenso sulle attività private, seguendo l’approccio adottato dalla Fed all’inizio della crisi. Draghi ha anche affermato che la BCE definisce il QE come “acquisto diretto di attività per iniettare liquidità nel sistema”. A nostro avviso ciò significa che questi acquisti non saranno sterilizzati, diversamente dai precedenti programmi di acquisti di attività.

 

Draghi ha indicato chiaramente che, pur non essendo possibile definire l’entità complessiva dei due programmi, il loro obiettivo unitamente alle OMRLT è di “riportare il bilancio della BCE verso i livelli d’inizio 2012”. Si tratta di un’affermazione forte e di un obiettivo ambizioso. Secondo i nostri calcoli, se il volume delle OMRLT salirà a circa € 1000 miliardi come indicato da Draghi a luglio, la quota rimanente che dovrà essere colmata dai programmi di acquisto di attività sarà pari a circa € 300/400 miliardi. Sarà interessante vedere se nelle prossime settimane giungeranno maggiori dettagli sull’entità dei programmi o se verranno svelati solo il 2 ottobre.

Inoltre, il presidente della BCE ha segnalato che gli acquisti di ABS saranno mirati a “obbligazioni senior e mezzanine, queste ultime solo se garantite, seguendo l’esempio passato della Fed”. Draghi ha altresì precisato che la BCE dispone della necessaria competenza nella “gestione” delle ABS poiché da anni le accetta come collaterale, mentre Blackrock è stata nominata come consulente per contribuire alla “definizione” del programma.

Le nuove proiezioni economiche della BCE hanno riconosciuto il recente indebolimento degli indicatori dell’attività e l’andamento dell’inflazione più modesto del previsto. Pertanto, l’Istituto ha rivisto al ribasso sia il PIL che l’IPC tendenziale per il 2014, mentre ha confermato le precedenti previsioni per il 2015 e il 2016, rivedendo anzi leggermente al rialzo quelle del PIL, probabilmente in vista di una flessione del tasso di cambio dell’euro e di un calo dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari. Tuttavia, il messaggio complessivo è che l’inflazione rimarrà inferiore al target per un periodo prolungato, durante il quale il Consiglio direttivo ravvisa anche rischi di riduzione dell’attività economica.

In conclusione, la BCE è riuscita ancora una volta a sorprendere i mercati, nonostante le alte aspettative. Resta ancora da vedere se le nuove misure riusciranno a innescare una ripresa significativa dell’UEM, ma le massicce iniezioni di liquidità così impostate dalla BCE dovrebbero sostenere le attività denominate in euro e indebolire il tasso di cambio rispetto alle principali valute.

 

Un altro aspetto ancora irrisolto, che probabilmente sarà al centro di aspri dibattiti nei prossimi mesi, riguarda le probabilità che la BCE vari un programma di QE incentrato su attività pubbliche. Questa possibilità è già stata presa in considerazione, come ha indicato Draghi, ma il Consiglio direttivo non la metterà in pratica se non si assisterà a un ulteriore marcato deterioramento delle prospettive e a un chiaro aumento del rischio di deflazione. Tuttavia, potrebbe bastare anche solo parlare di QE per attuare un allentamento delle condizioni finanziarie nell’eurozona e far deprezzare la moneta unica al punto da far finalmente ripartire l’economia. Dal punto di vista degli investitori di lungo periodo, l’ideale sarebbe che venissero effettivamente attuate riforme strutturali nei paesi dell’UEM che ne hanno ancora disperatamente bisogno, ma purtroppo questa decisione non spetta alla BCE.

 

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