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CANTONEPrezzi ritoccati nelle mense scolastiche: "Ci conviene quasi andare al bar!"

03.09.14 - 06:06
Al rientro dalle vacanze, gli studenti ticinesi si sono trovati di fronte a un menù della mensa "ritoccato"
Foto d'archivio (Tipress)
Prezzi ritoccati nelle mense scolastiche: "Ci conviene quasi andare al bar!"
Al rientro dalle vacanze, gli studenti ticinesi si sono trovati di fronte a un menù della mensa "ritoccato"

BELLINZONA - La bibita a 2.50 franchi (+50 centesimi), il panino a 4.80 (+50), la pasta del giorno a 6.50 (1.50 franchi in più, rispetto a due anni fa). Il menù ritoccato che si sono trovati davanti gli scolari ticinesi al rientro dalle vacanze è a buon mercato, sì, ma non come l’anno scorso. E i soliti “secchioni” – maligni! – hanno fatto subito il conto: «Alcuni prodotti, come ad esempio le bevande dolci, costano il 25% in più dell’anno scorso. Ci siamo rimasti di stucco» raccontano. E snocciolano la lista dei rincari:

- da 5.80 a 6.50 la pasta del giorno con frutta e piccola insalata

- da 1.10 a 1.20 i gipfel

- da 1.90 a 2.20 le brioches

- da 2.- a 2.50 le bevande dolci

- da 1.90 a 2.20 i tramezzini

- da 3.70 a 4.20 e da 4.20 a 4.80 i panini


"Quasi quasi... meglio il bar" «Ci conviene quasi andare al bar di fianco alla scuola! Dispiace, già l’anno scorso c’erano stati dei rincari: si fa cassa sempre su di noi». In effetti i rincari a tappeto rientrano fra i compiti a casa assegnati al Dipartimento dell’educazione per il preventivo 2015: «I conti del Cantone sono quello che sono»  spiegano dal Decs, «la parola d’ordine è risparmiare». Con un occhio alla salute, certo: i piatti caldi sono infatti scampati (quasi) del tutto agli aumenti, il pasto completo a 8 franchi è salvo per la gioia della pancia e del portafogli (dei ragazzi la prima, dei genitori il secondo). «L'importante è che non venga toccato il menù a 8 franchi, per il resto, passi» è in sintesi la reazione della Conferenza cantonale dei genitori. Ma è chiaro che i rincari, introdotti in tutte le scuole post-obbligatorie del Ticino e anche in tre scuole medie (Agno, Bedigliora, Giornico) «non piacciono a nessuno, e nemmeno a noi» ammette Elena Pedrioli dell’Ufficio della refezione e dei trasporti scolastici, che aggiunge: «Abbiamo però cercato di compensare offrendo vivande più sostanziose, per rimanere concorrenziali rispetto ai chioschi che si trovano in prossimità delle scuole». 

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