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UCRAINA"Non si ripeta il 1° settembre del 1939"

01.09.14 - 21:09
È partito oggi da Danzica, la culla di Solidarnosc, il primo appello del premier Donald Tusk, nominato due giorni fa alla presidenza del Consiglio europeo
Foto Keystone
"Non si ripeta il 1° settembre del 1939"
È partito oggi da Danzica, la culla di Solidarnosc, il primo appello del premier Donald Tusk, nominato due giorni fa alla presidenza del Consiglio europeo

VARSAVIA - "Il settembre del 1939 non deve ripetersi". È partito oggi da Danzica, la culla di Solidarnosc, il primo appello del premier Donald Tusk, nominato due giorni fa alla presidenza del Consiglio europeo, affinché la comunità internazionale trovi più coraggio e determinazione per difendere la pace.

Secondo Tusk vi è il reale pericolo che la guerra in corso nell'est d'Ucraina si estenda, e quindi l'Europa e gli Stati Uniti sono chiamati d'urgenza a garantire "l'ordine" nel mondo. Parlando stamattina a Westerplatte, vicino a Danzica, in occasione del 75/mo dello scoppio della seconda guerra mondiale, Tusk, in un discorso non privo di emozioni, ha fatto presente come lo slogan del passato "mai più la guerra" oggi assuma nuova importanza.

Parole a cui si è aggiunto il monito del presidente tedesco Joachim Gauck: "Sì è un fatto - ha detto - La stabilità e la pace nel nostro continente sono in pericolo". "La storia ha fatto il cerchio, perciò da Westerplatte porteremo in tutte le capitali europee e al vertice del Patto Atlantico una richiesta affinché la nostra solidarietà assuma anche una dimensione pratica", ha detto dal canto suo il futuro presidente de consiglio europeo.

Tusk ha ricordato che fra pochi giorni i leader degli Alleati Nato si incontreranno a Newport in Gran Bretagna. In questa occasione, ha ammonito, si dovrà parlare "della nuova politica, scopo della quale sarà la sicurezza e l'efficacia dell'operato della comunità occidentale di fronte alla minaccia della guerra, non solo nell'est d'Ucraina". Dalla tragica esperienza della seconda guerra bisogna trarre la lezione di evitare atteggiamenti di "ingenuo ottimismo".

Donieck del 2014, dunque, come Danzica del 1939. L'appello ai cittadini e governi che fa tale paragone è stato firmato, da intellettuali polacchi come Wladyslaw Bartoszewski e Andrzej Wajda: lo hanno pubblicato oggi il quotidiano polacco Gazeta Wyborcza, la tedesca Die Welt e il magazine The Economist.

Gli autori ricordano che allora l'Occidente non voleva "morire per Danzica" Secondo loro mai si dovrebbe ripetere gli errori che hanno facilitato allora l'aggressione di Hitler. "Ieri Danzica, oggi Donieck; non possiamo permettere che l'Europa viva per tanti anni con una ferita aperta. (...) L'Ucraina ha diritto di difendere il proprio territorio", si legge nella lettera.

Per ironia della sorte, cinque anni fa proprio su invito del premier Tusk, per il 70/mo anniversario della guerra, è stato presente a Westerplatte anche Vladimir Putin: il presidente russo criticò come "immorali" i patti con i nazisti, alludendo agli accordi di Hitler e Stalin, culminati con quello Ribentropp-Molotov dell'agosto 1939. "Senza una memoria onesta, né l'Europa, né la Polonia né il mondo potranno vivere in sicurezza".

ats

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