CANTONEE' giusto che i frontalieri del fungo paghino una tassa?

BELLINZONA - Un’annata perfetta per i cercatori di funghi, i cosiddetti fungiatt. Le frequenti piogge hanno infatti fatto spuntare dal terreno numerose qualità dei prelibati miceti. Ad inquietare i cercatori ticinesi degli amati boleti non è però solo la temibile Amanita phalloides... il pericolo arriva da oltre confine. Questo è il pensiero del gran consigliere democentrista Marco Chiesa che, come funghi, ha visto spuntare sotto le fronde i fungiatt frontalieri. «Ho inoltrato una mozione al Consiglio di Stato perché questa situazione dei frontalieri del fungo deve essere arginata – ci dice chiesa –. La mia proposta nasce proprio dal terreno. Recandomi in montagna, più precisamente a Cimadera, dove ho incontrato delle persone che mi hanno detto che abbiamo a che fare con dei professionisti della raccolta funghi che vengono dalla vicina Italia. Quando passano loro non rimane nemmeno un fungo».

Beh, chi primo arriva meglio alloggia... ma Chiesa non è d’accordo: «È molto antipatico rispetto alle famiglie indigene che vogliono fare la scampagnata e cercare qualche fungo. Questi arrivano in gruppo e cominciano una ricerca sistematica senza lasciare superstiti». Da qui l’idea della tassa. «I non residenti dovranno pagare una tassa, giornaliera o annuale, per avere una tessera che li legittima a raccogliere i funghi. I residenti invece non dovranno mettere mano al portafoglio. E che non mi si venga a dire che  c’è disparità di trattamento, perché questa è parità di trattamento. In Italia infatti gli stranieri per raccogliere i funghi devono pagare». E se il malcapitato verrà trovato senza tesserino? «La sanzione dovrà essere esemplare, fino a 10 000 franchi (sorride, ndr)».