BELLINZONACon le cover degli Antani Project sul palco è battaglia tra musicisti

BELLINZONA - Chi ha nel cuore “Amici miei” sorriderà di fronte agli Antani Project ancor prima di sentirli suonare al Moesa Open Air il prossimo fine settimana. “ La scelta del nome è partita dal film, certo” spiega il cantante Gigi. “Quando ci esibiamo abbiamo sempre un atteggiamento molto goliardico e la parola antani è un po’ una presa in giro, chiaro non vuol dire nulla, nel film è utilizzata in modo molto giocoso, insomma è in linea con lo spirito del nostro gruppo”. Uno spirito che si riflette anche nella scelta dei costumi che, ci assicura, non sono loro a cucire «i costumi di scena permettono di creare un’ identità del gruppo, è un modo per caratterizzare la band. Abbiamo una sarta che riesce a dare forma alle nostre idee».

Nati nel 2007, gli Antani Project hanno percorso in lungo e in largo l’Italia facendo tappa con  il loro mix di cover rock-pop e ska, anche nella Svizzera italiana. In questi sette anni si sono levati tutti gli sfizi compresa l’esperienza televisiva che, pur non essendo un obbiettivo, ha arricchito non poco il loro curriculum.

Arrangiate di tutto, il brano in cui avete osato di più? «Così su due piedi…non saprei dirti. Abbiamo fatto tante cose in stili diversi. Più che il brano mi viene in mente il medley che facciamo a mo di sfida tra la sezione fiati e la sezione rock, alterniamo un brano dietro l’altro di questi due generi, il tutto sottolineato da un vero e proprio spettacolo perché sul palco sembra davvero che ci battiamo. È la cosa che più ci caratterizza. Il brano… beh forse il riff dei Rage Against the Machine sul quale poi canto Shaggy, la scelta fa il suo effetto…!”  

Per info moesaopenair.ch