Può scatenare vere e proprie reazioni allergiche, ma è davvero così dannoso?
LUGANO - “Gluten free” è un’avvertenza che ai consumatori piace sempre di più trovare sui loro cibi. Gli alimenti senza glutine sono, come noto, privi della parte proteica del frumento e altri cereali come orzo, segale e farro. In alcune persone (almeno l'1% della popolazione svizzera) il glutine può infatti scatenare vere e proprie reazioni allergiche anche di grande evidenza e pericolosità. Il numero di celiaci è in costante aumento, tanto che da malattia rara pare che la celiachia sia diventata quasi un’epidemia. Ma il glutine è davvero così dannoso?
La scienza oggi preferisce attenuare l'allarme e parlare più che di "pericolo glutine" di "gluten sensitivity". I ricercatori infatti rivolgono la loro attenzione non solo sulla parte proteica (glutine) del frumento, ma anche verso alcuni tipi di carboidrati fermentabili (i fruttani) che risulterebbero scarsamente assorbibili e quindi originerebbero una "sensibilità" maggiore verso questi composti.
In attesa di un parere definitivo a favore o contro il glutine, a trovare un rimedio ci ha pensato la tecnologia alimentare. In Italia un gruppo di ricercatori dell'Università di Foggia ha infatti messo a punto un particolare metodo chimico-fisico per lavorare il glutine di frumento trasformandolo in "gluten friendly". Un glutine privato della capacità di causare infiammazioni immunitarie e allergie.
A breve quindi sulle etichette dei prodotti potremo trovare non più "gluten free" ma "gluten friendly".