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CANTONE/ SVIZZERAFrontalieri: parola a Sadis e Leuthard

31.08.14 - 10:59
Il tema del lavoro proveniente dall'estero è sempre caldo e si auspicano miglioramenti
Ti-Press / Sara Solcà
Frontalieri: parola a Sadis e Leuthard
Il tema del lavoro proveniente dall'estero è sempre caldo e si auspicano miglioramenti

BERNA – A sei mesi circa dall'adozione di iniziativa dell'UDC contro l'immigrazione di massa, la consigliera federale Doris Leuthard si dice delusa dall'economia: essa non mostra infatti di prendere sul serio la decisione popolare e non ha finora compiuto nessun passo per porre un freno all'immigrazione.

In un'intervista pubblicata oggi dal settimanale "SonntagsBlick", la Leuthard rileva che "la gente non vuole attendere dieci anni per assistere a un calo dell'immigrazione di 20-30'000 persone". Per questo motivo sono "delusa dagli ambienti economici", ha aggiunto. Ma non solo: chiamati ad intervenire sono anche i politici: vi è ancora un certo margine di manovra nelle misure che si possono adottare a corto termine, ad esempio il miglioramento dei controlli sui frontalieri.

Sullo stesso tema è intervenuta Laura Sadis che su Il Caffè ha parlato più nello specifico del nostro Cantone: “Abbiamo un'economia cantonale capace di creare nuovi impieghi. In generale, noto una certa difficoltà nel guardare oggettivamente a cosa avviene in una realtà produttiva come la nostra, in grado di creare nuova occupazione, mentre accanto a noi vediamo Paesi in grandi difficoltà. Nell'ultimo anno gli occupati sono aumentati di 4.100 unità. Parallelamente il numero dei lavoratori frontalieri è cresciuto di 3.800 unità. Quindi i maggiori beneficiari della crescita sono stati i lavoratori frontalieri. Occorre però fare attenzione a non trarre conclusioni affrettate. Questi dati non sono la prova di una sostituzione sistematica di manodopera locale con quella frontaliera".

Come migliorare la situazione? "Stiamo lavorando molto. Cerchiamo di fare tutto ciò che è possiamo – ha continuato - c'è innanzitutto il lavoro interdipartimentale per approfondire traiettorie e dinamiche della disoccupazione, tra il dipartimento Finanze ed economia, quello della Sanità e Socialità e il dipartimento dell'Educazione, per provvedimenti a sostegno delle persone disoccupate e dell'occupazione, per l'aiuto sociale e la formazione. E c'è stata anche la proposta di revisione della legge cantonale sul rilancio dell'occupazione, dopo un'analisi sull' efficacia delle misure attuali e l'identificazione di un riorientamento delle stesse".

In merito agli aiuti per le aziende estere la Sadis ha spiegato che “è proprio per scongiurare questo rischio (di uno spropositato appoggio, ndr) che abbiamo pensato al sistema bonus-malus nel valutare la richiesta di sostegno statale delle aziende, nell'ambito della legge sull'innovazione economica. In sintesi: un'impresa può presentare anche un progetto innovativo, ma l'aiuto del Cantone diminuisce sino a sparire del tutto se mostra tanti malus, ad esempio, bassi salari, poco personale residente, posti di lavoro poco qualificati o ancora un impatto ambientale pesante".

red/ats

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