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LIBERIA/EUROPAEbola: sbarco vietato ai marinai

30.08.14 - 16:54
Anche l'UE non vuole isolare i Paesi colpiti esercitando i necessari controlli
Keystone
Ebola: sbarco vietato ai marinai
Anche l'UE non vuole isolare i Paesi colpiti esercitando i necessari controlli

MONROVIA - La Liberia ha annunciato oggi il divieto di sbarco dei marinai nei propri porti fino a quando l'epidemia di Ebola non sarà sotto controllo. I marinai a bordo di navi commerciali possono, normalmente, beneficiare di un lasciapassare per raggiungere il porto, ma "per le navi che arrivano abbiamo annullato i lasciapassare.

Assolutamente nessuno sarà autorizzato a scendere a terra", ha dichiarato Matilda Parker, responsabile dell'amministrazione dei 4 porti della Liberia, il Paese più colpito dell'epidemia.

Parker ha sottolineato che i porti del Paese adotteranno una politica di 'tolleranza zero' contro l'epidemia, che ha già fatto oltre 1.500 morti in Africa di cui circa 700 nella sola Liberia.

I lavoratori che salgono sulle navi dovranno passare tre punti di controllo ed hanno avuto indicazione di non avere alcun contatto con il personale a bordo, ha spiegato la responsabile. In particolare, il porto di Monrovia è il punto di entrata della maggior parte delle importazioni necessarie all'economia del Paese.

L'epidemia di Ebola, che ha fatto registrare 1.552 morti su un totale di 3.069 casi notificati dall'Organizzazione mondiale della Sanità, tocca Liberia, Guinea, Sierra Leone, Nigeria e, da ieri, anche il Senegal, dove è stato confermato un primo caso. Si tratta di uno studente della Guinea sfuggito ai sistemi di sorveglianza del proprio Paese.

"Preoccupazione" per la diffusione del virus Ebola in Africa, ma anche un appello a non isolare i Paesi colpiti esercitando i necessari controlli e seguendo le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). È anche quanto scrivono i leader dei 28 Paesi Ue nella bozza di conclusioni del vertice europeo.

Il Consiglio europeo approva e sostiene "i fondi supplementari" messi a disposizione dall'UE e dai Paesi membri e "i loro sforzi per fornire ulteriori risorse finanziarie e umane" per rispondere "al crescente bisogno di esperti sul campo".

ats ans

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