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BERNAEconomiesuisse: 'Senza bilaterali guadagneremmo meno'

29.08.14 - 16:20
Il presidente della Federazione delle imprese svizzere Heinz Karrer mette in guardia dal voler ribaltare l'esito della votazione del 9 febbraio
Foto d'archivio (Keystone)
Economiesuisse: 'Senza bilaterali guadagneremmo meno'
Il presidente della Federazione delle imprese svizzere Heinz Karrer mette in guardia dal voler ribaltare l'esito della votazione del 9 febbraio

BERNA - Il presidente della Federazione delle imprese svizzere (Economiesuisse) Heinz Karrer mette in guardia dal voler ribaltare l'esito della votazione del 9 febbraio scorso sull'immigrazione di massa chiamando nuovamente alle urne il popolo.

"Pensare di mettere in votazione nei prossimi due anni e mezzo la questione di principio dei nostri rapporti con l'Unione Europea sarebbe una strategia molto azzardata. Siamo molto, molto scettici al riguardo", ha affermato oggi all'assemblea annuale di Economiesuisse a Zurigo. Dare l'impressione che il mondo politico non intende prendere sul serio il voto di sette mesi or sono significherebbe portare acqua al mulino dell'iniziativa Ecopop, che da parte sua avrebbe conseguenze "fatali" sull'immigrazione.

Secondo Karrer bisogna anche prestare estrema attenzione al rischio che possa franare l'intera l'architettura degli accordi bilaterali tra Svizzera e Unione Europea. Dal 2001, anno di entrata in vigore delle intese, ad oggi quasi un terzo della prosperità elvetica è da ricondurre allo sviluppo dinamico dell'Unione Europea, emerge dai calcoli dell'istituto di ricerca basilese Prognos. Senza questa espansione il prodotto interno lordo della Confederazione sarebbe di 200 miliardi di franchi inferiore. "Oggi ci muoveremmo ancora sulla situazione degli anni '90 e il nostro reddito pro capite sarebbe circa un quarto in meno", ha aggiunto.

In assenza degli accordi bilaterali alle aziende svizzere risulterebbe molto difficile accedere al mercato europeo."Grazie all'eliminazione degli ostacoli tecnici al commercio fino ad oggi la nostra industria d'esportazione ha risparmiato tra i 200 i 500 milioni di franchi", ha evidenziato il presidente. Ciò ha permesso importanti investimenti nella ricerca e nello sviluppo. Inoltre i mandati di appalto pubblico dell'UE ammontano a 1500 miliardi di franchi all'anno, ha precisato.

Le conseguenze per la Svizzera si farebbero sentire anche in altri campi: per esempio ne soffrirebbe la funzione del paese quale punto nodale a livello di trasporti stradali, nonché lo sviluppo economico e turistico dell'aeroporto di Zurigo, ha aggiunto Karrer. Per non parlare dell'impatto sulla sanità: secondo stime dell'Associazione degli istituti sociali e di cura svizzera (Curaviva) nel solo campo delle cure verrebbero a mancare 6000 lavoratori specializzati.

Karrer esige che l'iniziativa contro l'immigrazione di massa venga applicata in armonia con gli accordi bilaterali, in modo da arrivare ad una soluzione costruttiva sia per Berna che per Bruxelles. "Per questo motivo respingiamo l'iniziativa Ecopop", ha aggiunto il presidente. Il progetto intende limitare la crescita della popolazione dovuta all'immigrazione allo 0,2% annuo sulla media di tre anni. "Ciò strozzerebbe lo sviluppo economico del nostro paese", ha ammonito il presidente di Economiesuisse. Il settore economico - ha promesso - si batterà con tutte le forze contro questa iniziativa nociva per il benessere svizzero.

ats

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