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LUGANOLa mensa arriva a Barbengo e si chiede aiuto agli anziani

29.08.14 - 07:09
Il servizio partirà nei primi mesi del 2015. Per sorveglianza e animazione si valuta la collaborazione con ProSenectute
Foto Ti-Press
La mensa arriva a Barbengo e si chiede aiuto agli anziani
Il servizio partirà nei primi mesi del 2015. Per sorveglianza e animazione si valuta la collaborazione con ProSenectute

LUGANO - La ristorazione scolastica assume un ruolo sempre più importante all’interno dell’esperienza educativa ed è sempre più richiesta. Anche la scuola media di Barbengo, che con oltre cinquecento allievi è una delle sedi più frequentate in Ticino, avrà presto un ristorante scolastico. L’istituto è infatti uno degli ultimi a non disporre di tale servizio, che sia una mensa o una collaborazione con un’altra struttura. Inizialmente il ristorante sarà allestito all’interno di un prefabbricato, in futuro sarà invece inserito nello stabile rinnovato.

 

“Il servizio, che dovrebbe entrare in funzione a febbraio o marzo, permetterà di fornire una novantina di pasti al giorno”, ci spiega Francesco Vanetta, capo dell’Ufficio dell’insegnamento medio. Ma quando la sede avrà una mensa vera e propria, l’obiettivo sarà di soddisfare le esigenze di almeno trecento ragazzi. “L’85% degli allievi di Barbengo arriva a scuola con un trasporto, molti percorrendo un tragitto di oltre mezzora”. E anche per questo motivo, la sede dispone della più lunga pausa pranzo (due ore e un quarto). Una pausa che, con l’introduzione del ristorante scolastico, sarà progressivamente ridotta. “In questo modo sarà possibile concludere prima le lezioni, permettendo ai ragazzi di partecipare senza complicazioni ad altre attività sportive o educative”, sostiene Vanetta.

 

Considerando che molti allievi si fermeranno a scuola anche durante la pausa pranzo, i docenti hanno chiesto un aiuto per la sorveglianza e l’eventuale proposta di animazioni. “È un compito che altrove svolgono, su base volontaria, alcuni insegnanti. Ma in questo caso si tratterà di un numero importante di ragazzi”. Il Dipartimento sta quindi valutando una collaborazione con ProSenectute, che ha già informato i propri soci sulla possibilità di mettersi a disposizione per questo tipo di attività. In questo modo si favorirebbe anche lo scambio intergenerazionale.

 

A livello cantonale la questione della ristorazione è molto sentita. “Nelle valli, dove il servizio è disponibile sin dagli inizi, l’abitudine di far capo al ristorante scolastico o ad altre strutture che collaborano con la scuola, fa ormai parte della ‘cultura di sede’. In altre zone rileviamo dei sentimenti contrastanti, tra chi non riesce a essere a casa per pranzo e chi invece preferisce il pasto in famiglia”, afferma Vanetta. “La pausa pranzo – continua – è comunque un momento che sostanzialmente fa parte, in senso lato, dell’esperienza scolastica, anche se si configura come un momento dedicato al pasto e ad attività di carattere sportivo o ricreativo”. Come vede dunque il futuro della ristorazione nella scuola media ticinese? “Credo che progressivamente il servizio diverrà un’esigenza per un numero sempre maggiore di allievi”, conclude.

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