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ITALIAVendite al lumicino, dalle 80 euro ancora nessuna spinta

28.08.14 - 19:22
I dati dell'Istat sulle vendite al dettaglio spiegano che anche a giugno l'appuntamento con la ripresa è saltato
Keystone/AP Photo / Emilio Morenatti
Vendite al lumicino, dalle 80 euro ancora nessuna spinta
I dati dell'Istat sulle vendite al dettaglio spiegano che anche a giugno l'appuntamento con la ripresa è saltato

ROMA - I consumi degli italiani restano al lumicino. I dati dell'Istat sulle vendite al dettaglio parlano chiaro, anche a giugno l'appuntamento con la ripresa è saltato e gli affari nei negozi hanno segnato una crescita zero rispetto a maggio e addirittura un calo del 2,6% nel confronto annuo.

Eppure a giugno gli italiani potevano contare su un jolly, gli 80 euro di bonus Irpef arrivati a fine maggio nelle buste paga di circa 10 milioni di lavoratori. Per ora l'incentivo non ha scatenato il rilancio della domanda, magari però è servito a impedire una caduta più profonda.

Un'ipotesi non assurda vista la gelata sugli stipendi: guardando all'hardware dei salari, ovvero alle retribuzioni contrattuali orarie (bonus escluso), le cose non erano mai andate cosi male. L'aumento delle remunerazioni su base annua non si porta oltre l'1,1%, al minimo storico assoluto (le serie sono partite nel 1982).

Ma le brutte notizie non finiscono qui, l'Istat in mattinata ha diffuso una sequela di dati tra cui la fiducia delle imprese ad agosto. Anche in questo caso si torna indietro, bruciando il recupero messo a segno il mese precedente.

Va particolarmente male per l'industria, con la manifattura ai livelli di un anno fa. Altro segnale non positivo arriva dall'indicazione sulle eccedenze nei magazzini, come evidenziano glia analisti di Intesa Sanpaolo. Di certo non è una buona stagione per l'ottimismo, che, ha sempre fatto sapere l'Istat giusto ieri, scarseggia pure tra i consumatori.

Tanto che oggi Eurostat attribuisce all'Italia la maglia nera: è il Paese che in materia di fiducia ha fatto peggio tra i big dell'Unione monetaria. Ma il resto del Vecchio Continente non può cantare vittoria, a cominciare dalla Germania, alle prese con un aumento della disoccupazione e con un'inflazione ferma, ben al di sotto del target Bce.

Tutti dati macro che non hanno fatto sorridere le Borse, con Milano e Francoforte in prima linea nelle perdite.

Tornando ai dati già pubblicati, della rilevazione sulle vendite al dettaglio colpisce come non si sia salvato alcun settore, dall'alimentare alla farmaceutica. Gli affari languono per tutti: botteghe (-3,9%), supermercati (-2,5%) e ipermercati (-1,3%). Fanno eccezione solo i discount, ma anche per il low cost il vantaggio si restringe (+0,5%).

ats ans

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