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16 anni all'uomo che uccise la prostituta a Payerne Il 35enne vodese le aveva sparato due colpi di pistola alla testa
LOSANNA - Sedici anni di reclusione: è la pena inflitta oggi dalla Corte criminale di Yverdon-les-Bains (VD) al 35enne vodese che aveva ucciso una prostituta romena a Payerne nel giugno 2012, sparandole due colpi di pistola alla testa. I giudici hanno sottolineato "la crudeltà e la freddezza" con cui ha agito l'imputato.
Secondo la Corte, l'uccisione della donna è stata "preparata e maturata" dal trentenne. Durante il processo, l'uomo ha indicato di aver soltanto voluto "far paura" alla vittima, allo scopo di ottenere "spiegazioni sulle sue bugie". Al riguardo, il presidente del Tribunale ha osservato che "non si chiedono spiegazioni con una pistola carica".
La donna e l'imputato si erano conosciuti in un bar di Payerne nel 2010 e avevano avviato una relazione. Facendogli credere di volerlo sposare, la 34enne aveva chiesto a più riprese al montatore sanitario del denaro, per una somma complessiva di oltre 50'000 franchi.
La donna aveva poi interrotto la relazione, affermando di trovarsi in Romania mentre in realtà si prostituiva in Svizzera. La sera del 12 giugno 2012, l'imputato si era recato nel salone di massaggi di Payerne in cui lavorava la vittima e l'aveva minacciata con una pistola. Confrontato al suo rifiuto di seguirlo, l'aveva afferrata per i capelli e trascinata in strada, dove le aveva sparato due colpi.
La pena è inferiore ai 17 anni chiesti dal Ministero pubblico ieri. Nella sua requisitoria, il procuratore aveva osservato che la vittima "non meritava questa fine, malgrado ciò che vi ha fatto".
ats
