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BELLINZONAUn Open Air a suon di Sgaffy

29.08.14 - 06:06
Frizzante e giocosa, la partypunkrock coverband degli Sgaffy è pronta a travolgere con la sua energia il Moesa Open Air
sgaffy.ch
Un Open Air a suon di Sgaffy
Frizzante e giocosa, la partypunkrock coverband degli Sgaffy è pronta a travolgere con la sua energia il Moesa Open Air

BELLINZONA – L’acqua non ha spazzato via Arbedo Beach! Il luogo ha dato i natali agli Sgaffy, una delle band più eccentriche della scena musicale ticinese odierna ospite il prossimo weekend del Moesa Open Air. Il loro nome incarna perfettamente lo spirito scanzonato del gruppo ed è privo di qualsivoglia significato: “una sera si strimpellava al locale – spiega Fabrizio –  cantavamo in quell’inglese inventato, a un certo punto spunta un ritornello sga… sgaff…Sgaffy. È un nome nato proprio per scherzo”.

Sempre con il sorriso,  il gruppo sfodera un animo giocoso che è una vera bomba di energia sul palco, peccato che al  di fuori di questo, può rivelarsi un’arma a doppio taglio...: “cercavamo un trombettista – confessa il cantante – e non l’abbiamo ancora trovato, tutti ridono e pensano non sia vero”. Insomma sono così squisitamente poco seri  che anche quando non scherzano non gli crede nessuno (stanno davvero cercando un trombettista!).

Del resto poteva essere altrimenti? Già le loro radici affondano in un terreno simpaticamente assurdo: “gli Sgaffy nascono da due band che nessuno si filava –  ricorda  Fabrizio –  facevamo due generi completamente diversi: uno punkrock californiano l’altro new metal. Abbiamo però in comune la passione per i Me First and the Gimme Gimmes, gruppo americano composto da musicisti provenienti da altre band che si sono messi assieme per scherzo e fanno cover come noi o meglio: noi siamo come loro. In un certo senso siamo il primo e unico gruppo al mondo ad essere la coverband di una coverband”.

Come scegliete le canzoni? “Fino a qualche anno fa c’erano le hit del momento, tipo quelle che girano molto in estate. Una bella tra le ultime che abbiamo beccato era Safe and Sound dei Capital Cities, abbiamo fatto anche un video; oppure Teenage dreams di Mika. Lo vedi che sono usate per le pubblicità, sai che piacciono, così le proviamo al locale. Suona bene? Sì e allora le riprendiamo.  Però ultimamente  non c’è gran che, le hit di una volta mancano. Abbiamo incominciato a pescare altrove, magari canzoni vecchie che possono essere strane se fatta in ska”.

Prezioso, ci sembra di capire infine, il contributo del tastierista, alias Il Maestro: “Abbiamo sempre fatto tutto molto alla buona – conclude Fabrizio - c’è chi ha più talento e chi meno, il più bravo tra di noi è sicuramente il tastierista: è un mostro. Lo chiamiamo il maestro o meglio ancora Mister No perché è quello che ci sprona sempre a fare meglio”.

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