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COLLINA D'OROStan: "Hermann Hesse curò personalmente il giardino di casa Bodmer"

27.08.14 - 11:56
La società ticinese per l’arte e la natura si è mossa nuovamente contro il rilascio della domanda di costruzione a Collina d'Oro - Sezione di Montagnola
Stan: "Hermann Hesse curò personalmente il giardino di casa Bodmer"
La società ticinese per l’arte e la natura si è mossa nuovamente contro il rilascio della domanda di costruzione a Collina d'Oro - Sezione di Montagnola

COLLINA D'ORO - La società ticinese per l’arte e la natura si è mossa nuovamente contro l'autorizzazione concessa dalle autorità del comune Collina d'oro al progetto immobiliare nella Sezione di Montagnola portando all’attenzione le foto che testimoniano come Hermann Hesse curò personalmente il giardino di casa Bodmer (ex Casa rossa), dove visse dal 1931 al 1962.

“Oltre a sollecitare l'immediata revisione del PR di Montagnola – si può leggere nel comunicato diramato - la STAN ritiene che il parco e la casa dove visse il Premio Nobel siano da proteggere localmente in virtù del loro indiscusso valore culturale. La STAN stigmatizza che uno dei motivi evocati per la concessione della licenza edilizia sia l'assenza di una loro tutela: la legge conferisce infatti al Municipio la facoltà di procedere alla tutela cautelare di un bene di interesse locale non ancora tutelato ma meritevole di protezione. Ma occorre innanzitutto una chiara volontà politica”.

Dopo l'opposizione contro la nuova richiesta di costruzione inoltrata lo scorso anno dall'architetto Alvaro Bühring, la Società ticinese per l'arte e la natura ha quindi inoltrato ricorso contro la licenza edilizia riconfermando integralmente le motivazioni già addotte in precedenza. In particolare, per la STAN il piano regolatore del Comune è del tutto inadeguato alla tutela di un luogo altamente simbolico e come tale paesaggio di rilevanza storica.

“La casa e il giardino dove Hermann Hesse trascorse gli anni dal 1931 al 1962 hanno un valore storico‐culturale incommensurabile – continua il testo diffuso - fonte di ispirazione per le sue opere più importanti, questi luoghi meritano sorte analoga a quella riservata dalle autorità locali alla casa di Gaienhofen, sul lago Bodanico, trasformata in museo e divenuta punto di riferimento per gli estimatori in tutto il mondo dell'opera e della figura dello scrittore”.

La STAN conclude denunciando l'incoerenza delle autorità ticinesi che, pur servendosi della figura del premio Nobel per veicolare l'immagine del nostro Cantone a Expo 2015, non colgono l'importanza di tutelare e valorizzare i luoghi dove lo scrittore visse e lavorò: “Il parco e l'ex Casa rossa sono da ritenere luoghi di grande valenza culturale e spirituale e pertanto meritevoli di essere considerati ‐ come l'opera che ispirarono ‐ patrimonio dell'umanità a tutti gli effetti.

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