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HCLMissione svedese per sistemare le mancanze

28.08.14 - 07:03
Da questa sera i bianconeri saranno impiegati in un trittico di amichevoli che dovranno permettere a Fischer di rimediare ai problemi palesati nelle prime uscite estive
Ti-Press / Samuel Golay
Missione svedese per sistemare le mancanze
Da questa sera i bianconeri saranno impiegati in un trittico di amichevoli che dovranno permettere a Fischer di rimediare ai problemi palesati nelle prime uscite estive
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LUGANO- Tre amichevoli, tutte giocate alla Resega, e tre sconfitte: a leggerla così, potrebbe risuonare più di un campanello d’allarme in casa Lugano in vista dell’avvio di stagione che si avvicina a passi spediti. Da questa sera i bianconeri torneranno in pista in Svezia per tre amichevoli, contro l’HV71, il Valerenga (venerdì) e il Frolunda (domenica), che per forza di cose dovranno dare risposte positive a Patrick Fischer.

Sono diverse le cose che non funzionano alla perfezione in questo momento in casa Lugano, alcune determinate anche dai carichi di lavoro estivi, altre probabilmente da vistosi cali mentali.

Difesa. Nelle prime settimane di lavoro sul ghiaccio, la truppa sottocenerina ha lavorato molto – anche stando alle parole dell’head coach – sulla fase difensiva, su quella di transizione per soffrire il meno possibile davanti al proprio slot e ripartire velocemente in attacco. I frutti si sono visti per ben 178’: contro lo Slovan e l’Örebro sono infatti giunte solo 3 reti subite e contro il Monaco, fino al 53’, i bianconeri hanno concesso pochissimo davanti alla gabbia di Merzlikins; poi è arrivato quel blackout che è costato la sconfitta con ben 5 reti subite in un amen. Sistemare gli ultimi dettagli nel reparto arretrato ed evitare i cali di concentrazione sarà l’obiettivo di Vauclair e compagni in questa campagna svedese.

Attacco. A parte durante la sfida contro l’Örebro – dove i ticinesi hanno fatto fatica a essere incisivi in zona offensiva – si sono intraviste buone cose lì davanti. La coppia Klasen-Pettersson ha già dimostrato di essere una spanna sopra le altre, Fazzini ha fatto capire di essere un altro giocatore rispetto alla passata stagione, ma anche Filppula e il resto della squadra hanno risposto tutto sommato bene alle attese. In Svezia Fischer punterà a vedere una squadra più pungente, che va dritta verso lo slot, per dimostrare che la fame di vittoria è viva e presente nelle fila bianconere, anche perché non si può puntare e vivere solo della coppia svedese in attacco: tutti dovranno dimostrare di aver assimilato gli insegnamenti e smaltito le tossine estive.

Gioco. Lasciando da parte i nefasti 7’ finali “giocati” contro i tedeschi del Monaco, dove il Lugano non ha capito nulla e non ha visto disco, nel resto delle sfide giocate fin qui la formazione ticinese ha dimostrato di aver assimilato i dettami tattici richiesti dal duo Fischer-Andersson. Con l’Örebro, è vero, qualche difficoltà è stata palesata ma l’impressione che la squadra ha lasciato nei cuori dei propri tifosi è quella di un gruppo che piano piano sta assimilando gli insegnamenti, nonostante quale titubanza di troppo che dovrà essere presto eliminata. Nel trittico di amichevoli scandinave ci si aspetta un nuovo e decisivo passo in avanti: trovare l’equilibrio tra le ormai famose “coppie” d’attacco e l’elemento che spesso potrà cambiare in attacco sarà determinante.

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