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CANTONEFaccio il turista in Svizzera, ma dormo oltre confine

27.08.14 - 06:00
Ecco come chi, pur avendo problemi di budget, riesce comunque a visitare la Confederazione. Il presidente degli albergatori ticinesi: "Non possiamo abbassare i prezzi. E quello non è il nostro pubblico di riferimento"
Foto Ti-Press
Faccio il turista in Svizzera, ma dormo oltre confine
Ecco come chi, pur avendo problemi di budget, riesce comunque a visitare la Confederazione. Il presidente degli albergatori ticinesi: "Non possiamo abbassare i prezzi. E quello non è il nostro pubblico di riferimento"

LUGANO – Visitano la Svizzera, ma pernottano appena oltre confine. In Italia, in Germania, in Francia. Per risparmiare sia su colazione e cena, sia sull’albergo. Il fenomeno si fa sentire soprattutto in tempi di crisi. Anche dal punto di vista degli albergatori, che in questo modo perdono potenziali clienti. “Io e mia moglie abbiamo preso una camera nel comasco – spiega un imprenditore veneto –, per 6 notti, a 2 minuti dalla frontiera. E da lì ci siamo mossi per visitare tutta la Svizzera italiana”.    

Obiettivo risparmio - Scelta simile anche per una famiglia toscana, interessata a trascorrere il lungo weekend di ferragosto nella zona di Basilea. Marito, moglie e figlio decidono di pernottare in un piccolo albergo di Huningue, in Francia, a una manciata di chilometri dal confine. “Così – sottolinea il capofamiglia – risparmiamo quasi la metà dei soldi. I tempi sono duri. Senza questo stratagemma, consigliatoci da un amico, non avremmo potuto permetterci di visitare la Svizzera”.   

Turisti pendolari - Difficile stabilire, in cifre, la portata del problema, in particolare per quanto riguarda la Svizzera italiana. Ma è innegabile che, ormai da anni, ci siano addirittura interi pullman di persone che pernottano nella regione di Como per poi visitare la Svizzera come pendolari. “Lo sappiamo bene – dice Lorenzo Pianezzi, presidente della sezione ticinese di hotelleriesuisse –. Però se uno sceglie di pernottare oltre confine per motivi di budget, significa che non può permettersi di scegliere le nostre strutture. Di conseguenza possiamo affermare che questi turisti non fanno parte della nostra clientela tipo. Fanno bene ai nostri bar, ai ristoranti, ai negozi. Ma non ai nostri alberghi”. 

Alla ricerca della qualità - D’altra parte la clientela che decide di pernottare in Svizzera continua a cercare e a richiedere la qualità. “E ce lo indica esplicitamente tramite le recensioni lasciate sui vari siti internet. Ecco perché i nostri albergatori non si possono permettere di abbassare i prezzi. Ed ecco perché non siamo assolutamente preoccupati se qualcuno per ragioni finanziarie decide di pernottare oltre confine”.  

Estate difficile - Intanto, però, gli esperti di turismo prevedono cifre allarmanti per l’estate turistica della Svizzera italiana. Un passo indietro dopo la crescita dei pernottamenti del 4,6% registrata a fine 2013. “Ma non possiamo di certo dire che la colpa è di quei turisti che soggiornano al di là della frontiera – fa notare Pianezzi –. Occorre invece considerare sia il maltempo, sia il fatto che quest’anno non si sono svolti alcuni eventi importanti. Ad esempio il congresso medico biennale sui linfomi maligni, che garantisce al Ticino 3.000 ospiti. Oppure gli Swiss Harley Days di Lugano, che attirano sempre centinaia di persone nella nostra regione”.

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