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PRIME IMPRESSIONIMa guarda come si è ringiovanita questa Aygo!

25.08.14 - 08:26
Un radicale cambiamento nel design, ora moderno e ampiamente personalizzabile. Attrae i giovani per l’aspetto ma piace a tutti per i buoni contenuti, finemente migliorati.
Toyota
Ma guarda come si è ringiovanita questa Aygo!
Un radicale cambiamento nel design, ora moderno e ampiamente personalizzabile. Attrae i giovani per l’aspetto ma piace a tutti per i buoni contenuti, finemente migliorati.


Curiosamente, proprio ora che la Aygo sta per essere pensionata dati i suoi nove anni d’età, nel primo semestre dell’anno in corso le vendite sono incrementate del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al di la dei classici sconti di fine carriera le 30'000 unità smerciate sono un indicatore che la Aygo piace. Oggi come nel 2005, anno del suo debutto commerciale, in cui portò verso i concessionari Toyota una clientela più giovane e più urbana. E anche la nuova generazione, le cui vendite sono cominciate proprio lo scorso 12 agosto con prezzi che partono da 13'900 franchi, dovrebbe far si che il 40% del totale siano acquirenti nuovi per il marchio Toyota, quelli che in gergo vengono chiamati “di conquista”.
Proprio come nel 2005 la AYGO è stata progettata, sviluppata e industrializzata a quattro mani, continuando la proficua collaborazione tra Toyota e il gruppo PSA (Peugeot-Citroën); quest’ultimo commercializzerà come d’abitudine le sue Peugeot 108 e Citroën C1. Tra queste tre gemelle a segnare i numeri di vendite più elevati in Svizzera è stata proprio la Toyota. Ma se nel 2005 le concorrenti generali erano appena 9, ora sono diventate addirittura e 20, tra le quali si trovano dei prodotti realizzati come Dio comanda, vedi la Hyundai i10 e la Volkswagen up!. Non sarà, insomma, così facile come lo era in passato.

Lo sa Nobuo Nakamura, responsabile del design, il quale ha dato alla Aygo un taglio totalmente diverso rispetto al passato. “Le persone vogliono distinguersi, uscire dagli schemi, farsi riconoscere. Ecco perché la Aygo è così colorata e personalizzabile.” Trovarle una parentela con la sua antenata è molto arduo, tanto è cambiato il suo aspetto. Le morbide linee tondeggianti lasciano spazio ad un frontale con disegno ad “X” accentuato da colorazioni a contrasto, il posteriore è stato stravolto con dei fari verticali al lato del lunotto e un paraurti anch’esso con colorazione a contrasto. Cerchi in lega e tetto sono anch’essi disponibili in diverse colorazioni. Il bello della personalizzazione sta però nella possibilità di sostituire i componenti a contrasto, quali per esempio la “X” anteriore, anche dopo diversi anni. Nel caso in cui ci si stufasse, una buona notizia. Basta solo scegliere un colore della carrozzeria che vada bene con tutto.

Anche all’interno è assai trovare traccia del vecchio prodotto. Tutta la strumentazione è raccolta e fissata al piantone dello sterzo in stile motociclistico, al centro fa bella mostra di se uno schermo da 7 pollici il quale tramite la funzione “Mirror-Link” integra le funzionalità dello Smartpohone nel veicolo fungendo pure navigatore satellitare. Le dimensioni esterne restano sotto i tre metri e mezzo (è cresciuta di soli 3 centimetri), il passo (2,34 metri) è invariato ed eventuali variazioni di dimensioni nell’abitacolo si misurano in millimetri. Quindi quanto ad offerta di spazio poco è cambiato rispetto a prima. Ciò non ha precluso un incremento nella capienza del bagaglio, il quale con 29 litri in più tocca la modesta quota di 168 litri.

Tecnicamente la Aygo è un affinamento di quanto già visto, operato a quattro mani dai tecnici francesi e giapponesi. Si è curata molto l’aerodinamica anche con piccoli deflettori ansai insoliti per la categoria, lo sterzo è più diretto del 14%, il motore esprime 2 Nm di coppia e 1 cavallo in più di prima, dichiara consumi inferiori 0,3 litri ogni 100 chilometri, mentre quanto a prestazioni guadagna 3 km/h di velocità massima perdendo però mezzo secondo nello scatto da fermo fino a 100 km/h. Per chi ama risparmiare carburante è anche disponibile una versione “Eco” con la quale il consumo dichiarato scende da 4,1 a 3,9 L/100 km grazie diversi adattamenti tra cui il quarto e quinto rapporto più lungo, pneumatici con basso coefficiente di resistenza al rotolamento, start/stop e svariate ottimizzazioni aerodinamiche aggiuntive le quali riducono il già ottimo coefficiente di resistenza all’aria (Cx) di 0,29 a 0,28. La Svizzera è tra l’altro l’unico paese europeo in cui la Aygo è disponibile anche con l’1,2 litri da 82 cavalli (sempre tre cilindri) regolarmente commercializzato sulle gemelle francesi. Che un’automobile da città non debba essere banale nell’aspetto è stato dimostrato, ma David Terai, l’ingegnere responsabile dello sviluppo della Aygo, ci ha raccontato di aver voluto portare anche una certa passionalità nella vita di tutti i giorni: “Mi sono immaginato una city-car che debba essere agile in una città congestionata come Roma e al tempo stesso veloce in un Paese come la Germania. Basandoci sui riscontri di clienti ed esperti del settore abbiamo affinato il prodotto esistente in base ai nostri obiettivi. Per esempio abbiamo ridotto il rumore del motore a tre cilindri, cercando al contempo di rendere il suo timbro più gradevole e divertente.”

Dal vivo, durante la nostra prima prova, possiamo confermarvelo: la Aygo attira l’attenzione dei passanti. Parecchio. Ovviamente non è da tutti scorrazzare per le strade con colori così sgargianti, e anche per queste persone vi sono combinazioni di colori molto più sobrie. Ma Toyota, la cui immagine sta iniziando pian piano a risollevarsi anche grazie ad ottime automobili sportive e passionali quali la GT86, un po’ di attenzione non farà certo male. Già il motore meno potente dimostra che le prestazioni fornite dai 69 cavalli sono accettabili nella vita di tutti i giorni. Il cambio robotizzato (automatizzato) offerto in opzione è stranamente gradevole tanto da consigliarvelo se il vostro campo di utilizzo è prevalentemente quello cittadino. Non sarà un fulmine di guerra ma è molto comodo. L’agilità e la maneggevolezza sono buoni proprio come lo erano sulla generazione precedente. Al di la dei cambiamenti estetici i precedenti clienti ritroveranno quindi una Aygo finemente migliorata nei contenuti, sempre con un prezzo contenuto nonostante l’aspetto modaiolo, mentre quelli “di conquista” saranno ovviamente attratti dal design, dalle possibilità di personalizzazione e dai contenuti. Una gran bella differenza rispetto alle più convenzionali gemelle francesi.

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