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MONDOClima: i meteorologi si preparano al peggio

24.08.14 - 10:42
Il futuro: inverni gelidi, siccità, onde di 40 metri negli oceani e maggior turbolenza in volo
Clima: i meteorologi si preparano al peggio
Il futuro: inverni gelidi, siccità, onde di 40 metri negli oceani e maggior turbolenza in volo

LUGANO - Su iniziativa della World Meteorological Organization, un'agenzia delle Nazioni Unite, un migliaio di scienziati hanno dibattuto sul tema, "Il tempo, quale futuro?", in occasione della prima Conferenza mondiale sulla Meteorologia.

 

Dopo quasi 10 anni dall'entrata in vigore del protocollo di Kyoto, per ridurre le emissioni di gas serra, la questione non è più se si verificherà il riscaldamento della Terra, ma è: "Visto che tutto ciò è irreversibile, e la popolazione mondiale continua ad aumentare, è necessario adattarsi", osserva Jennifer Vanos, della Texas Tech University.

 

Il primo decennio di questo secolo ha visto la temperatura media della superficie del pianeta salire di 0,47 gradi Celsius. Tuttavia, un aumento di un grado produce il 7% in più di vapore acqueo nell'atmosfera, e questa evaporazione è il motore dei flussi d'aria nell'atmosfera.

 

Come se non bastasse, gli scenari prospettati dalla comunità scientifica ipotizzano un aumento di due gradi della temperatura media della superficie terrestre entro il 2050.

 

"Effetto di amplificazione" - "Le nuvole si formano più facilmente, più velocemente e le piogge diventano più forti", Da qui la possibilità che si verifichino più inondazioni, spiega Simon Wang, dell'Università dello Utah. In generale, osserva il ricercatore americano, l'aumento delle temperature avrà "un effetto di amplificazione sul clima come la conosciamo oggi."

 

Gli episodi di freddo intenso, come quello ha colpito questo inverno gran parte del Nord America, saranno più frequenti, più estremi, con ondate di calore e siccità.

 

La sfida per i meteorologi è ora di comprendere questi mutamenti e prevederli attraverso modelli di previsione sempre più complessi, spiega Wang. Per fare questo, i meteorologi dei prossimi decenni necessiteranno di computer estremamente potenti, attualmente poco disponibili.

 

Un esempio? Il meteorologo dell'Università britannica di Reading, Paul Williams, ha dovuto ricorrere al supercomputer presso l'Università americana di Princeton, uno dei più potenti del mondo, per studiare gli impatti del riscaldamento globale sulle correnti d'aria.

 

Dopo settimane di calcoli, il verdetto è chiaro: "Il cambiamento climatico dà più forza a queste correnti. (...) Nel 2050, si passerà molto più tempo in volo con le turbolenze". Williams sottolinea che, se la concentrazione di biossido di carbonio aumenterà in modo esponenziale, nei prossimi anni, "non sappiamo come gli aeroplani reagiranno a queste masse d'aria turbolente".

 

"Dobbiamo davvero aspettarci onde mostruose sugli oceani", alte anche 40 metri, prosegue Wang. "Quello odierno è solo l'inizio del cambiamento climatico".

 

Tanto più che la calotta glaciale della Groenlandia ha cominciato a sciogliersi e potrebbe alla fine - "Non prima del prossimo secolo" - arrivare a soli sei metri sopra il livello del mare, ha affermato Eric Brown, ricercatore presso Météo-France e autore di un recente studio sull'argomento.

 

Di fronte a tanti sconvolgimenti, Jennifer Vanos, biometeorologo alla Texas Tech University, vede l'urgenza di modificare la pianificazione delle città e gli stili di vita basandoli su questa nuova realtà, nel tentativo di proteggere le persone.

 

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