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CANTONESe un elaborato di un allievo è un po’… inquietante

22.08.14 - 06:57
Un liceale americano è stato arrestato per un tema troppo fantasioso. Allarmata, la scuola lo ha segnalato alla polizia. Il servizio psicologico del Cantone: "Un solo elaborato non va preso alla lettera".
Se un elaborato di un allievo è un po’… inquietante
Un liceale americano è stato arrestato per un tema troppo fantasioso. Allarmata, la scuola lo ha segnalato alla polizia. Il servizio psicologico del Cantone: "Un solo elaborato non va preso alla lettera".

SUMMERVILLE - Negli Stati Uniti la tensione è molto alta riguardo al problema delle armi da fuoco a scuola, ma la polizia di Summerville, Carolina del Sud, ha reagito forse in maniera un po’ eccessiva a un tema scritto da uno studente di un liceo locale.

Come compito, Alex Stone, 16 anni, doveva produrre un elaborato scritto e ha pensato di fare qualcosa di originale: creare una serie di post in Facebook in cui raccontava una storia di fantasia. La storia? Alex uccide il dinosauro domestico del suo vicino di casa. Per «sistemare la faccenda», ha «comprato una pistola». Detto, fatto: l’insegnante allerta la direzione che chiama la polizia che si precipita a scuola, ispeziona gli averi di Alex e lo prende in custodia. Inutile dirlo, la pistola esisteva solo nella fantasia del ragazzo. «I dinosauri non esistono più e lui non ha neanche l’età per comprare un’arma!», è stata la reazione ironica della madre.

 

A Gaia Cattaneo – psicologa psicoterapeuta del Servizio medico psicologico che in Ticino coadiuva le scuole del Cantone – abbiamo chiesto quando sia il caso di preoccuparsi se un elaborato di un allievo è un po’… inquietante.

 

Quali sono i segnali in un tema che possono mettere in allerta su un eventuale disagio di un allievo?

Un unico elemento non è sufficiente: non basta un singolo tema per dire che c’è qualcosa che non va. Del resto non va per forza preso per realtà anche perché bisogna pur lasciare spazio alla fantasia dei ragazzi. Un insegnante dovrebbe avere una conoscenza dei propri allievi più ampia per poter valutare se, in generale, ci sono altri segnali di sofferenza. Possono essere dei passaggi all’atto, cambiamenti repentini a livello dell’umore o dell’atteggiamento nei confronti dei professori o dei compagni. Oppure manifestazioni di sofferenza che possono consistere in depressione o aggressività.

 

Nemmeno un tema che descriva una realtà morbosa o violenta è un campanello d’allarme?

Preso singolarmente, dal mio punto di vista, no. Può essere un segnale che fa alzare le antenne che va però considerato all’interno di un quadro più ampio. Tenderei a preoccuparmi di più se si trattasse di un ragazzo particolarmente impulsivo oppure depresso, isolato, che fatica a esprimere le proprie emozioni. Se un tema simile è scritto da un ragazzo che globalmente ha un buon atteggiamento non lo prenderei come la descrizione di una realtà fattuale.

 

Sulla base di quali segnali di disagio, di solito, gli insegnanti richiedono la vostra assistenza?

Spesso la segnalazione viene fatta dai docenti di sostegno. Questi raccolgono le impressioni degli altri professori e spesso fanno già una prima valutazione nella quale cercano di definire quale sia il problema. Quando si accorgono che il problema trascende dall’ambito scolastico e magari riguarda la famiglia, un contesto più ampio o un disagio più profondo che non può essere affrontato dal sostegno scolastico allora viene fatta una segnalazione al Servizio. Si può trattare di ragazzi particolarmente depressi, affetti da un disturbo alimentare o che presentano atteggiamenti un po’ incontenibili all’interno della scuola a livello di aggressività.

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