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CANTONE"Investi nelle lavanderie", la mail d'affari che insospettisce

21.08.14 - 10:07
Una strana proposta per trovare finanziatori fa capolino su alcuni indirizzi ticinesi, la polizia "modalità alquanto atipica e poco seria. La cosa è fortemente sospetta"
"Investi nelle lavanderie", la mail d'affari che insospettisce
Una strana proposta per trovare finanziatori fa capolino su alcuni indirizzi ticinesi, la polizia "modalità alquanto atipica e poco seria. La cosa è fortemente sospetta"

LUGANO - È quanto meno singolare la modalità con la quale il presunto titolare di una lavanderia in Italia cercherebbe soci finanziatori per espandere il suo business su territorio elvetico. Lo dimostra la mail ricevuta da un lettore della quale pubblichiamo integralmente il testo:

 

"Buongiorno, mi rivolgo a tutte quelle aziende e persone che vogliono investire in Svizzera, siamo proprietari di un laboratorio di lavanderia, stireria, sartoria e piccoli lavori di calzoleria (completi e ben attrezzati) zona Cremona, con punti vari di raccolta. Considerando i costi svizzeri si avrebbe il triplo del guadagno che in Italia, con sgravi fiscali ed altro. Già pronti scontrini dimostrabili, business plan, individuati punti raccolta, commercialista con contatti in svizzera. Chi fosse seriamente interessato ci contatti. Provate a chiedere a qualsiasi lavanderia italiana 5 capi da lavare e fate lo stesso chiamando una lavanderia in Svizzera, avrete una bella sorpresa. Si guadagna già dal primo anno. (Segue numero di telefono noto alla redazione)".

 

Tralasciando l'indagine di mercato effettuata dal presunto imprenditore, che potrebbe aver sì valutato l'aspetto fiscale, ma forse trascurato la presenza massiccia sul territorio di lavanderie e i costi di gestione dell'attività stessa, proviamo a contattare il titolare italiano per chiedere lumi.

 

Al telefono risponde un uomo che afferma di aver rilevato una lavanderia storica del Cremonese, ma non vuole fornire il nome dell'attività. Allo stesso modo l'imprenditore si rifiuta di fornire altre informazioni per telefono, ma si propone per un incontro conoscitivo. "C'è da fidarsi?", domanda giustamente il lettore.

 

Anche se a questa domanda non è possibile rispondere è lecito storcere il naso. "Difficile dire se si tratti veramente di una truffa. Certamente è una modalità alquanto atipica e poco seria di trovare potenziali finanziatori e quindi la cosa è fortemente sospetta", suggerisce la polizia che rimanda ai sempre validi consigli di prevenzione contro le truffe sugli investimenti pubblicate sul sito della Polizia cantonale da cui attingiamo:

 

Di cosa si tratta - Sono truffe che si concretizzano nel momento in cui viene pagato un anticipo o viene versato il capitale (complessivo o in parte) da investire nell’ambito di transazioni commerciali (investimenti di capitali, acquisti di beni).

 

Come si sviluppa? - Gli autori si identificano come gestori di patrimoni o fiduciari e di norma dispongono di uffici propri o all’interno di altre società. Il contatto può avvenire a seguito di annunci commerciali, attraverso la presentazione da parte di intermediari, tramite prospetti pubblicitari o altro. Questi prospettano alle potenziali vittime, con estrema abilità, la possibilità di concludere affari estremamente vantaggiosi. Nel prospettare queste allettanti opzioni commerciali, palesano la loro padronanza del mondo finanziario utilizzando termini inglesi specifici. Spesso millantano conoscenze altolocate e fanno credere di concedere alla vittima una possibilità esclusiva: “le faccio fare l’affare della sua vita ma non lo dica a nessuno”. I contratti che vengono firmati, le documentazioni che vengono presentate (spesso anche redatte in lingua inglese, per dare un tono internazionale alle trattative), come pure le infrastrutture dove si viene ospitati durante la contrattazione sono estremamente verosimili e traggono facilmente in inganno. Inoltre gli autori sfoggiano una disponibilità finanziaria notevole e non lesinano ad offrire il pranzo alla vittima o a mettere in mostra merce di un certo valore (mobilio, orologi, autovetture, ecc…). Una volta che la vittima ha effettuato il bonifico bancario in ottemperanza agli accordi sottoscritti, dell’autore si perdono le tracce o comunque si ha difficoltà ad avere notizie concrete sulla destinazione del denaro investito. L’ammontare degli illeciti può variare molto, con importi che spesso ammontano a diverse decine di migliaia di franchi.

 

Dove si verificano - Gli incontri possono avvenire in locali pubblici, presso uffici fiduciari o di gestione patrimoniale, presso istituti di credito (nelle sale d’aspetto) o sulla pubblica via.

 

Chi sono gli autori - Il profilo del truffatore può essere tracciato nel seguente modo: persona dalle buone maniere, curato, brillante, abile nell’esprimersi così da carpire la fiducia della vittima e che sa proporre investimenti con tassi di interessi elevati. Ha ottime conoscenze linguistiche e millanta conoscenze importanti nel mondo finanziario e/o politico.

 

Perché si cade nell’inganno - La vittima rincorre un profitto elevato con un investimento limitato ed in un breve lasso di tempo. Le abilità di convincimento dell’autore, la scarsa preparazione della vittima e un’eccessiva fiducia che viene concessa sono i motivi che inducono all’errore i malcapitati.

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