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CANTONE"Quei farmaci al volante possono essere letali"

21.08.14 - 08:06
Dopo la tragedia di Lugano, torna d’attualità il tema degli incidenti della circolazione dovuti a malori. Le cifre restano preoccupanti. Gli esperti puntano il dito contro anziani e medicamenti
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"Quei farmaci al volante possono essere letali"
Dopo la tragedia di Lugano, torna d’attualità il tema degli incidenti della circolazione dovuti a malori. Le cifre restano preoccupanti. Gli esperti puntano il dito contro anziani e medicamenti

LUGANO – Un capogiro, la vista che si appanna, la sensibilità delle mani e dei piedi che viene meno. Ogni anno tra i 25 e i 30 incidenti della circolazione in Ticino sono causati da un malore al volante. L’ultimo, piuttosto eccezionale nella dinamica, sabato scorso sul lungolago di Lugano: una decina di feriti e un bimbo di 10 mesi ancora in gravi condizioni. Ben 528, invece, gli episodi registrati nel 2013 in tutta la Svizzera. E in 12 casi l’esito è stato mortale. Cifre che negli ultimi anni si sono assestate, ma che angosciano chi si occupa di sicurezza sulle strade. “C’è un nesso tra l’invecchiamento della popolazione e questi numeri – dice Renato Gazzola, portavoce del Touring Club Svizzero –, vale la pena di rifletterci”.           

Alto consumo di farmaci - E infatti i dati statistici indicano come, in generale, gli incidenti provocati da persone anziane siano aumentati in Svizzera negli ultimi anni. I pensionati, in particolare, sarebbero coinvolti in oltre il 70% degli incidenti in cui la vittima è un pedone. A questo però andrebbe aggiunto un altro elemento: circa la metà degli svizzeri consuma prodotti farmaceutici, con una forte impennata di psicofarmaci. “I farmaci al volante possono essere letali – evidenzia Paul Gisin, direttore del Servizio prevenzione alcol e droga nella circolazione –. Ci sono medicamenti che calmano, che fanno venire sonno. Spesso questi effetti sono sottovalutati dai conducenti”.

Comportamento sbagliato - Le cifre ufficiali non dicono tutto. Ancora Gisin: “Ci sono malori al volante che non portano a incidenti e quindi non vengono registrati. Così come ci sono incidenti che restano nel dubbio, la cui causa non può scientificamente essere identificata in un malore”. Poi l’esperto fa riferimento a ulteriori numeri. “Si stima che circa 170.000 persone in Svizzera abbiano un comportamento sbagliato nell’uso dei farmaci. Per l’autorità, inoltre, è difficile capire quali sono le persone che, dopo avere assunto un medicamento pesante, si mettono al volante. Non è come per l’alcol o per la droga, non esistono controlli di polizia per i farmaci.

Sensibilizzazione - “Il problema – sostiene Bruno Bernasconi dell’Ufficio prevenzione infortuni – è a monte. Chi fa uso di determinate medicine, giovane o anziano che sia, non dovrebbe mettersi mai alla guida. È sulla sensibilizzazione a questo aspetto che dobbiamo insistere. E devono continuare a farlo anche i medici”.   

Giro di vite per gli anziani - Obiettivo responsabilità, dunque. E nel mirino, di nuovo, ci sono soprattutto gli anziani. “L’iter è già in atto da qualche anno – fa notare Gazzola –, non a caso oggi, con le nuove disposizioni di Via Sicura, l’esame medico biennale per gli ultrasettantenni che guidano è molto più approfondito. Non si verifica solo che uno ci veda bene, eccetera. Si fa un’anamnesi completa della persona”.

Attività fisica - Bruno Bernasconi invita, tuttavia, a fare un discorso globale. “È anche vero che due terzi degli anziani non pratica attività fisica regolare. E questo nell’ottica dei malori al volante può essere un problema. Perché non si è più abituati a uno sforzo, a usare i riflessi. Mi spiego: quello in auto non deve essere l’unico movimento che uno fa durante la sua giornata”.  

 

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