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BERNA"Lex Lombardi" avanti, nonostante le forti resistenze

20.08.14 - 10:50
Cantoni, sindacati e partiti di sinistra si oppongono, ma il Consiglio federale ritiene che gli orari di apertura dei negozi debbano essere armonizzati in tutto il Paese
"Lex Lombardi" avanti, nonostante le forti resistenze
Cantoni, sindacati e partiti di sinistra si oppongono, ma il Consiglio federale ritiene che gli orari di apertura dei negozi debbano essere armonizzati in tutto il Paese

BERNA - Nonostante le forti resistenze provenienti dai cantoni, dai sindacati e dalla sinistra, il Consiglio federale è dell'opinione che gli orari dei negozi debbano essere armonizzati in tutta la Svizzera, come chiede la mozione di Filippo Lombardi (PPD/TI). Nella sua seduta odierna, l'Esecutivo ha incaricato il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) di elaborare un messaggio alle Camere federali entro la fine dell'anno.

 

Il progetto di nuova Legge sugli orari di apertura dei negozi (LANeg) prevede che tutti i commerci della Svizzera possano rimanere aperti dalle 6.00 fino alle 20.00 dal lunedì al venerdì e il sabato almeno fino alle 19.00. I Cantoni sono liberi di prevedere orari più lunghi. L'armonizzazione non si applica alla domenica e agli altri giorni festivi.

 

Su questo aspetto, perlomeno per quanto concerne le regioni turistiche, il Consiglio federale ha proposto una modifica di ordinanza che attua una mozione del secondo "senatore" ticinese a Berna, Fabio Abate (PLR). All'origine di tale atto parlamentare vi sono le polemiche sorte in Ticino sul centro commerciale Fox Town di Mendrisio.

 

Come spiegato dal DEFR in un comunicato, favorevoli alla LANeg sono i commercianti - compresi i grandi distributori - i partiti di destra, gli ambienti legati al turismo e i rappresentanti dei consumatori. A questo fronte si contrappone "una significativa minoranza", tra cui una buona fetta di cantoni.

 

Nel maggio scorso, il segretario generale della Conferenza dei direttori cantonali dell'economia pubblica, Christoph Niederberger, aveva dichiarato che la LaNeg rappresentava una seria minaccia al federalismo e alla sovranità dei Cantoni. Stando a Niederberger, undici Cantoni in settimana e quattordici di sabato dovrebbero estendere gli orari di apertura: complessivamente gli "Stati" toccati sono 16.

 

I sindacati criticano il fatto che gli impiegati dei commerci, già sotto pressione, debbano lavorare anche la sera, ma senza compensazione. Insomma, le nuove disposizioni porterebbero ad un peggioramento delle condizioni di lavoro del personale.

 

I sostenitori della LANeg sostengono invece che le nuove regole tengono conto dell'evoluzione della società. Grazie a orari dei negozi prolungati, inoltre, per i residenti verrebbe meno la necessità di recarsi all'estero per gli acquisti. Inoltre, le differenze cantonali in materia generano una distorsione della concorrenza.

 

Ats

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