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CONFINE / CANTONE"Piuttosto che al Civico mi farei curare a Reggio Calabria"

20.08.14 - 08:21
La provocazione del presidente della commissione Sanità della Regione Lombardia in risposta alla campagna "No a una sanità all'italiana": "La sanità Ticinese? Ferma agli anni '70 e '80"
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"Piuttosto che al Civico mi farei curare a Reggio Calabria"
La provocazione del presidente della commissione Sanità della Regione Lombardia in risposta alla campagna "No a una sanità all'italiana": "La sanità Ticinese? Ferma agli anni '70 e '80"

COMO - La campagna dei contrari alla cassa malati unica, con lo slogan "No a una sanità all'italiana", sta suscitando non poche polemiche oltre confine. Più voci si sono alzate contro quello che viene definito un attacco ingiustificato e in molti sono partiti al contrattacco. L'ultimo di questi è Fabio Rizzi (Lega Nord), presidente della commissione Sanità della Regione Lombardia che sulle pagine del Corriere di Como risponde: "Il mio non è protezionismo lombardo, ma che la sanità lombarda sia anni luce avanti rispetto a quella del Canton Ticino, al punto da competere e confrontarsi con la sanità internazionale, è un dato di fatto".

 

Il leghista, insomma, ricorda la tanto decantata "eccellenza lombarda" e non manca di lanciare delle frecciatine, anche provocatorie: "Se dovessi scegliere se farmi curare all'ospedale civico di Lugano o a quello di Reggio Calabria, malgrado tutto, sceglierei quello di Reggio Calabria".

 

Rizzi, oltre a svolgere la professione di medico in Lombardia, è uno che il sistema sanitario ticinese lo conosce per averci lavorato in passato: "Se loro sono tanto sciocchi da valutare la qualità della sanità in base al quantitativo di marmi nelle reception delle loro cliniche o dal valore delle piastrelle utilizzate, dimentica di essere a livello di qualità sanitaria fermi agli anni '70 e '80, allora abbiamo priorità differenti".

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