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BERNA - Eventuali superamenti di spesa per la realizzazione delle opere volte ad adeguare il profilo delle gallerie ferroviarie al trasporto dei semirimorchi alti 4 metri lungo la linea di Luino dovranno essere assunti dall'Italia. È quanto risponde il Consiglio federale a un'interpellanza del consigliere nazionale Fabio Regazzi (PPD/TI), specificando che i 120 milioni di euro a fondo perso versati da Berna rappresentano "un limite di spesa massimo" per il nostro Paese.
Per quanto riguarda invece la possibilità per le aziende elvetiche di partecipare alle gare di appalto per questi lavori senza essere discriminate - vedi "liste nere" italiane - il Governo sottolinea che i lotti principali saranno messi all'asta sulla base dell'accordo del 1994 sugli appalti pubblici, accordo sottoscritto sia dalla Svizzera che dall'Unione europea.
Tale intesa mira a creare condizioni quadro uguali per tutti, che non discriminino gli attori esteri rispetto a quelli nazionali. Stando al Consiglio federale, "le imprese svizzere potranno perciò sottoporre regolare offerta nell'ambito della gara d'appalto".
Le aziende elvetiche non dovrebbero quindi essere discriminate, ma nemmeno avvantaggiate per il semplice fatto che la Confederazione è il principale finanziatore di queste infrastrutture.
L'accordo riguardante il finanziamento delle opere in territorio italiano destinate ad adeguare il profilo delle gallerie al trasporto dei semirimorchi alti 4 metri sull'asse ferroviario del San Gottardo è stato siglato a fine gennaio dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti italiano Maurizio Lupi e dalla consigliera federale Doris Leuthard.
L'intesa prevede un contributo da parte elvetica di circa 150 milioni di franchi a fondo perso per la linea di Luino tra il confine e Gallarate/Novara, mentre da parte sua Roma investirà 40 milioni di euro per adeguare la tratta a sud di Chiasso e per la realizzazione di un terminal intermodale nella zona di Milano.
