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APPROFONDIMENTOQuanta elettronica c’è nelle nostre auto?

20.08.14 - 08:00
Tanta, tantissima: nell’ultima Golf i cablaggi sfiorano gli 1,6 chilometri. Ed è destinata ad aumentare sempre di più. Un confronto tra ieri e oggi.
Volkswagen
Quanta elettronica c’è nelle nostre auto?
Tanta, tantissima: nell’ultima Golf i cablaggi sfiorano gli 1,6 chilometri. Ed è destinata ad aumentare sempre di più. Un confronto tra ieri e oggi.

L’elettronica sta prendendo sempre più piede nelle automobili che guidiamo tutti giorni, non è una novità. Dai sistemi d’intrattenimento di bordo agli impianti di climatizzazione automatizzata, dall’assetto regolabile fino ai dispositivi di sicurezza, il contenuto dell’elettronica e le sue funzioni hanno radicalmente cambiato l’automobile, decennio dopo decennio.
Per fare un confronto diretto potremmo prendere in esame l’auto più venduta in Svizzera (la Volkswagen Golf) e mettere a confronto la prima generazione del 1974 con l’ultima approdata sui nostri mercati nel 2012. Numeri piccoli, molto piccoli, per la prima generazione, che si limita a 60 connettori, 170 terminali e non presenta nel suo schema nemmeno l’ombra di una centralina. Queste ultime nella versione più accessoriata della Golf di ultima generazione sono ben 44, i connettori sono più che quadruplicati (ora sono 289) mentre i terminali sono diventati addirittura 1'443. Questo si traduce in un cablaggio che nel giro di quarant’anni è passato dai 200 metri della prima Golf ai 1'594 dell’ultima, ed il peso complessivo dell’impianto quintuplicato passando da 5 a 25 chili.

Un aumento così sostanzioso dovuto all’implementazione nelle vetture di sempre un maggior numero di accessori. Da una parte la grandissima evoluzione dell’intrattenimento di bordo che conta ora su telefonia Bluetooth, radio DAB, connessioni ad internet (hotspot) oltre ai noti sistemi di navigazione. Dall’altro anche sulla citata Golf sono apparsi numerosi sistemi di sicurezza: al di la dei classici Aribag, ABS e controllo di stabilità (tutti sconosciuti alla prima Golf) troviamo radar, telecamere e sensori in gado di evitare tamponamenti a bassa velocità, di mantenere la distanza di sicurezza dal veicolo che ci precede, di aiutarci nei posteggi e di avvisarci se un’altra automobile si trova nel famigerato angolo morto. Senza considerare che pure servosterzo, impianto frenante, assetto adattivo e cambio doppia frizione necessitano della loro percentuale di elettronica. Questo senza considerare le versioni elettriche o ibride. Si dice addirittura che questi dispositivi abbiano una capacità di calcolo ben maggiore rispetto a quelle presenti sule navicelle Apollo approdate sulla Luna.

Per quanto spesso questa “invasione” sia oggetto di critiche e talvolta causa di soste forzate in officina, è innegabile che abbia contribuito in maniera concreta alla nostra sicurezza, abituandoci inoltre a tutta una serie di comodità a cui, ora, probabilmente ben pochi di noi sarebbero disposti a rinunciare.

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