Cerca e trova immobili

CANTONELa lista della spesa voglio dividerla con te

19.08.14 - 06:28
Circa 1600 famiglie in Ticino comprano tramite i gruppi di acquisto, in particolare frutta e verdura. In arrivo anche il torrone ticinese. Il racconto di Brigitte, che lo fa da 22 anni con ConProBio
La lista della spesa voglio dividerla con te
Circa 1600 famiglie in Ticino comprano tramite i gruppi di acquisto, in particolare frutta e verdura. In arrivo anche il torrone ticinese. Il racconto di Brigitte, che lo fa da 22 anni con ConProBio

CADENAZZO - La paura, dopo Cernobyl, arrivava fino in tavola: e il dubbio era che cosa mangiare, specie per una donna di recente diventata madre, che si rivolse al biologico nella convinzione di ridurre i rischi per la bimba che allattava. Brigitte Bertoli viveva all’epoca a Zurigo: all’arrivo in Canton Ticino, le figlie erano diventate due e il desiderio di proteggerle il medesimo del 1986. “Ma il biologico, qui, non era altrettanto facile da reperire”.

22 anni dopo, cambiano solo i numeri - È così che è diventata socia di ConProBio, cooperativa organizzata in gruppi d’acquisto che in quel tempo cominciava a nascere. Era il 1992 e i gruppi soltanto 14 per duecento soci appena: numeri ridicoli al confronto degli odierni, che da allora non hanno smesso di crescere. Brigitte c’era ventidue anni fa e c’è anche adesso che le sue bambine sono donne: nel frattempo è diventata un membro attivo e indispensabile, segretaria e referente per gli iscritti. “Pensare che agli inizi, quando compilai la scheda di adesione, alla domanda se fossi intenzionata a collaborare risposi di no”. Interesse e predisposizione ebbero subito il sopravvento, prima assegnandole il ruolo di capogruppo “perché nessun altro era disposto”, poi spronandola ad accettare un incarico di responsabilità venuto quasi per una coincidenza. “All’epoca gli iscritti erano così pochi che si faceva tutto a mano: gli ordini, i bollettini. Mio marito, ingegnere elettrotecnico, si offrì di preparare un programma per la gestione informatica del tutto. In quel periodo, la signora che se ne occupava era in procinto di trasferirsi in Svizzera francese. Vista la disponibilità della nostra famiglia a dare una mano, da ConProBio insistettero: “Fallo tu, si tratta solo di un giorno a settimana”. Accettai”.

 

Crescita costante e ricambio generazionale - Adesso lavora al 100% ormai tutti i giorni feriali, al suo fianco ha tre collaboratori part-time negli uffici più altri 14 nel magazzino di Cadenazzo, 254 metri quadrati a temperatura di 14 gradi e una cella frigo da 57 metri e mezzo. Di strada ConProBio ne ha fatta, a volte in fretta a volte con lentezza, ma sempre senza soste. “L’incremento è stato costante. All’inizio la crescita è stata rapida, ultimamente è più moderata: ma si assiste a un ricambio generazionale interessante”. Giovani che metton su famiglia e decidono di riprendere l’esperienza vissuta da bambini, quando i genitori scoprirono le opportunità di ConProBio: “Una cooperativa senza scopo di lucro adatta a chi ha una vita e consumi regolari. Però c’è anche qualche single”.

 

Attenti, c'è bio e bio - Una convinzione da perseguire, più che un guadagno da registrare: se i prezzi di frutta e verdura, annullando la filiera che normalmente allontana produttore e consumatore, possono essere concorrenziali, qualche altro prodotto finisce per svelarsi più caro. “Lo yogurt, ad esempio. Ma attenzione a quello che si compra. Anzitutto, c’è differenza fra un biologico di produzione industriale e quello che si compra in azienda. Inoltre, bisogna considerare anche la provenienza degli ingredienti”. Il prezzo più che doppio ottiene quindi una spiegazione ragionevole.

 

La classifica dei più venduti -. Le carote sono 3,60 al chilo, che alla Migros sono 4,10 e alla Coop 2,95: con 400 kg restano uno dei prodotti più venduti alla settimana, assieme a 600 chili di patate (2,50 al chilo, 2,90 alla Migros e 2.95 alla Coop), 300 kg di carne e latticini in quantità variabile, ma intorno ai mille pezzi piccoli oppure grandi. In certi periodi dell’anno si propongono anche gusti insoliti, come il melograno; sempre maggiori gli acquisti di prodotti bio adatti agli intolleranti, senza glutine o senza lattosio, o il seitan e il tofu. Calcolato su tutto il 2013, che ha visto un fatturato superiore ai 3 milioni di franchi per 1580 famiglie e 188 gruppi di acquisto, fanno 17167 kg di carote e 26650 di patate, 17270 di mele, 24876 di arance, 682 kg di pesce, 14381 pacchi di pasta, 2120 kg di cioccolato e 8020 borse ortaggi, cioè un paio di insalate e 5/6 verdure secondo la stagione al prezzo di 19 franchi l’una. Le uova sono state 82654, i litri di latte 34541, 805 chili di burro, 9458 di formaggio, 7911 di carne, 48620 barattoli di yogurt e 1840 chili di tofu. Soglia minima di acquisto 150 franchi a gruppo, così da non aggravare la voce delle spese: affitto degli spazi, stipendi dei collaboratori, costi amministrativi, assicurazioni, trasporto con un paio di furgoni da 3,5 tonnellate, da martedì pomeriggio a venerdì mattina.

 

Più del risparmio, la qualità - Il pareggio è un equilibrio delicato fra numeri d’attualità e previsioni: l’anno scorso la perdita è stata di 23mila franchi, a causa “della variazione dei prezzi della merce e dell’introduzione di un minimo salariale da 4mila franchi”. Resta assodato che il risparmio non è l’obiettivo primario di chi aderisce a ConProBio, motivato piuttosto da una ricerca di qualità della merce: “Le mie figlie, che oggi hanno 6 e 9 anni, me l’hanno detto subito: frutta e verdura erano più gustose, saporite”, dice Chantal da Moghegno, socia grazie a loro da due anni e mezzo. Merito di un’ottantina di fornitori in prevalenza locali; qualche azienda ha sede nel resto della Svizzera, una decina all’estero. “Privilegiamo chi fa esclusivamente bio – assicura Brigitte - evitiamo le aziende miste. Cerchiamo di visitarle tutte prima che diventino fornitrici, anche se non sempre è possibile: è accaduto di recente per la frutta, che a causa del maltempo abbiamo acquistato in Spagna”. Le cooperative di Puglia e Sicilia, un’azienda che fornisce riso dal Piemonte o quella degli asparagi da Cantello, in provincia di Varese, hanno invece già ospitato una delegazione di ConProBio: che, per Natale, offrirà anche il salmone irlandese.

 

L'esperienza di scuole e aziende - A comprare, a volte, sono anche i dipendenti delle aziende, che ricevono il pacco sul lavoro e lo smistano fra colleghi come un normale gruppo solidale: un paio i casi. Singolare anche l’esperienza di alcune scuole che, guidate dai docenti, ordinano la merce; agli alunni il compito, tutt’altro che sgradito, di preparare le confezioni per ciascun cliente. “In questo modo fanno anche un corso pratico”.

 

Dopo l'estate un po' di dolcezza - Per tornare a crescere, si attende l’autunno-inverno. Difficile immaginarlo, dopo un’estate tiepida quanto quella che sta per cominciare: ma anche questo 2014 ha risentito di una riduzione del fatturato fin della metà fra giugno e agosto, causa ferie fuoriporta e orti domestici. La verdura resterà principessa, grazie anche a una collaborazione con aziende italiane. Ma per i più golosi e che non badano alla linea si prepara un’interessante novità: il primo torrone ticinese bio.

 

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE