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UNIONE EUROPEAMoody's bacchetta anche la Francia

18.08.14 - 20:06
L'agenzia di rating taglia le stime del Pil di Parigi. La tanto agognata ripresa economica nell'Eurozona resta un miraggio
Moody's bacchetta anche la Francia
L'agenzia di rating taglia le stime del Pil di Parigi. La tanto agognata ripresa economica nell'Eurozona resta un miraggio

PARIGI - Resta un miraggio la tanto agognata ripresa economica nell'Eurozona dopo anni di recessione. Oggi l'agenzia Moody's a distanza di meno di un mese ha rivisto di nuovo al ribasso le proprie stime di crescita della Francia, mentre la Bundesbank ha lanciato un'allarme sulla crescita economica della Germania, dopo la brusca frenata della locomotiva tedesca nel secondo trimestre. Confermata dunque la tesi del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, secondo cui "la crisi riguarda tutta l'Eurozona e non solamente l'Italia".

Moody's ha tagliato da +0,6% a +0,5% le previsioni di crescita dei cugini d'Oltralpe per quest'anno e da +1,3% a +0,9% quelle per il 2015. L'agenzia a stelle e strisce spiega che a pesare sono "la scarsa crescita della domanda interna e la flessione degli investimenti". Inoltre, aggiunge, "il mancato raggiungimento degli obiettivi di bilancio", come annunciato dal Governo di Parigi nei giorni scorsi, "ha un impatto negativo sul rating". La decisione di Moody's arriva comunque dopo che il Ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, la settimana scorsa aveva già avvertito che la crescita in Francia quest'anno si fermerà allo 0,5%, ossia la metà di quanto precedentemente stimato dal governo stesso. Sempre oggi la Banca Centrale tedesca ha avvertito che "le tensioni geopolitiche possono mettere a repentaglio la ripresa economica" della Germania. "Le prospettive congiunturali dell'economia tedesca si sono offuscate dopo la prima metà dell'anno per il moltiplicarsi di notizie negative in ambito internazionale", recita il bollettino della Bundesbank, che ora potrebbe assumere una linea più 'morbidà nei confronti del presidente Bce, Mario Draghi, e rinunciare all'ostracismo nei confronti di nuovi allentamenti monetari. "I dati macroeconomici attuali gettano un'ombra sulla crescita" tedesca che, secondo le stime di giugno della stessa Bundesbank, dovrebbe segnare un +1,9% quest'anno e un +2% l'anno prossimo.

"Nessuno dovrebbe sorprendersi del fatto che l'economia dell'eurozona stia ancora una volta andando all'indietro: era un risultato prevedibile delle politiche sbagliate che i leader europei si ostinano a seguire nonostante sia chiaro si tratti della medicina sbagliata", attacca in un editoriale il New York Times, sottolineando come "la fase acuta della crisi finanziaria in Grecia, Spagna, Irlanda ed in altri Paesi è finita mesi fa. Ma l'Unione Europea, guidata dalla Germania, ha continuato a insistere sulla necessità di ridurre il deficit tagliando le spese, aumentando le tasse e impendendo così la ripresa". Il giornale Usa punta il dito anche contro la Banca Centrale Europea, accusandola di essere stata "lenta e timida nel ridurre i tassi e acquistare bond". Intanto il mese prossimo Francoforte lancerà un primo giro di prestiti mirati alle banche che finanzieranno famiglie e imprese nell'eurozona, i cosiddetti Tltro (targeted longer-term refinancing operations).

Ats Ans

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