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MENDRISIOLa Stan non condivide il progetto per l'ex-Ospedale della Beata Vergine

18.08.14 - 15:45
La Società ticinese per l'arte e la natura si appella al Consiglio federale per contestare la liceità
Foto Ti-Press / Gabriele Putzu
La Stan non condivide il progetto per l'ex-Ospedale della Beata Vergine
La Società ticinese per l'arte e la natura si appella al Consiglio federale per contestare la liceità

MENDRISIO - La Società ticinese per l'arte e la natura (STAN) si appella al Consiglio federale per contestare la liceità dell'intervento, previsto presso l'Accademia di architettura, di copertura della corte interna dell’ex-Ospedale della Beata Vergine ("Palazzo Turconi"). In uno scritto inviato ai Consiglieri Federali Alain Berset e Johann Schneider-Ammann, la STAN sottolinea come il progetto minacci un bene inventariato come «elemento eminente da proteggere per il quale si impone la preservazione integrale della sostanza», secondo l'Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere ISOS, elaborato su mandato della Confederazione.

La STAN auspica pertanto l'intervento del Consiglio federale secondo quanto prescrive la Legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN) e la giurisprudenza per affermare la tutela prevista dall'ISOS. Per la sezione ticinese di Heimatschutz la Confederazione è tenuta a intervenire poiché si è in presenza di una decisione (vale a dire il preavviso del Dipartimento del territorio e la decisione del Municipio di Mendrisio che evaderanno la domanda di costruzione inoltrata dall'Accademia di architettura nel luglio 2013) di un’autorità cantonale e comunale su un progetto verosimilmente realizzabile solo con contributi federali.

Inoltre, a fronte degli aiuti federali di cui l’Università della Svizzera italiana e l’Accademia di architettura hanno beneficiato e beneficeranno direttamente o indirettamente secondo la STAN è inammissibile che la Confederazione finanzi un istituto universitario che con un suo progetto minaccia un bene protetto inventariato su mandato della medesima Confederazione.

Nei mesi scorsi la STAN ha interpellato la Commissione federale dei monumenti storici, l'Ufficio federale della cultura e la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI), senza che da questi due uffici vi sia stata una presa di posizione fondata sulla Legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN).

Pertanto la STAN ha deciso di appellarsi direttamente ai Consiglieri federali on. Alain Berset, direttore del Dipartimento federale dell’interno, e on. Johann Schneider-Ammann, direttore del Dipartimento dell’economia, della formazione e della ricerca. In particolare all’on. Consigliere Federale Berset la STAN chiede di intervenire in qualità di responsabile politico del Dipartimento federale preposto alla redazione e valutazione dell’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere ISOS e alla vigilanza in materia di rispetto della Legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio. All’on. Consigliere Federale Schneider-Ammann la STAN chiede di intervenire in qualità di responsabile politico del Dipartimento federale preposto all’applicazione della legge sull’aiuto alle università (LAU).

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