Le Camere federali si sono già messe d'accordo per restituire agli assicurati, a partire dal 2015, 800 milioni di franchi sui quasi 2 miliardi versati in più nel periodo 1996-2013. Stando al ministro della sanità Alain Berset, gli assicurati ticinesi riceveranno 200 franchi sull'arco di tre anni. La legge sulla sorveglianza deve impedire che un simile "scandalo" si ripeta.
Rispetto al giugno scorso, quando la CSSS-N aveva approvato il modello degli Stati per la restituzione dei premi eccessivi, nelle tre sedute del 13, 14 e 15 agosto la stessa commissione è ritornata sui suoi passi, optando per un altro sistema.
Se, come indicano i servizi parlamentari, "nel corso di un anno ha incassato in un determinato Cantone premi palesemente in eccesso, un assicuratore può prevedere una compensazione in quello stesso Cantone. In tal caso deve ottenere l'approvazione dell'Ufficio della sanità pubblica e restituire l'importo nel corso dell'anno seguente a tutti gli assicurati che hanno pagato premi in eccesso l'anno precedente (anche se nel frattempo essi hanno cambiato assicuratore o sono partiti dal Cantone interessato)". Il progetto dei "senatori" prevedeva il rimborso due anni dopo.
Per quanto riguarda la trasparenza delle casse malattia, con 15 voti a 9 la CSSS-N ha respinto la proposta di incorporare tutte le disposizioni sulla vigilanza nella legge sull'assicurazione malattie (LaMal). A suo avviso, è necessaria una normativa specifica.
Questa decisione potrebbe non piacere a chi denuncia da anni la scarsa trasparenza degli assicuratori e teme che questo dossier venga rinviato alle calende greche.
Solo nel marzo scorso, il Nazionale era ritornato su una precedente decisione di non entrata nel merito dopo che gli Stati avevano chiaramente indicato di voler trattare questo dossier. La "senatrice Christine Egerszegi (PLR/AG) aveva minacciato di votare per la cassa malattia unica se il dossier non fosse stato finalmente affrontato.
Nella votazione sul complesso la CSSS-N ha approvato con 16 voti contro 6 e 3 astensioni. Tuttavia vi è chi, soprattutto a sinistra, teme che questo tema verrà stralciato dall'agenda, o fortemente annacquato, un volta bocciata l'iniziativa popolare per una cassa malattia unica posta in votazione per il 28 settembre.