Cerca e trova immobili

GRECIADieci anni fa Atene 2004, oggi molti siti sono in rovina

07.08.14 - 18:03
I luoghi in cui si svolsero i giochi da sogno sono abbandonati e fatiscenti
Foto d'archivio (Keystone)
Dieci anni fa Atene 2004, oggi molti siti sono in rovina
I luoghi in cui si svolsero i giochi da sogno sono abbandonati e fatiscenti

ATENE - Il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio) Jacques Rogge li definì "giochi da sogno, indimenticabili", e tutti i commentatori concordarono: le Olimpiadi di Atene 2004, che si svolsero tra il 13 al 29 agosto 2004, erano state ben organizzate, l'accoglienza della Grecia impeccabile, i visitatori più che soddisfatti. Oggi, 10 anni dopo, molti di quei luoghi in cui si svolsero i giochi "da sogno" sembrano più che altro un incubo.

Nell'approssimarsi del decennale dall'inizio di Atene 2004, il quotidiano britannico Daily Mirror ha pubblicato una galleria fotografica che evidenzia l'abbandono e la decadenza che hanno trasformato molti stadi, piscine ed arene in discariche, semidistrutti, allagati, ricoperti di graffiti e con ogni oggetto rimovibile portato via.

Un'immagine che testimonia, dieci anni dopo, come i giochi, dietro la facciata del successo di quei 15 giorni, nascondessero un'assenza sostanziale di programmazione per la gestione del 'dopo'. Uno spreco notevole, visto il costo levitato - soprattutto causa lavori in ritardo - a nove miliardi di euro circa. Un 'buco' che secondo molti ha avuto un ruolo anche nella crisi economica che ha devastato la Grecia dal 2008 in poi.

Un'accusa però respinta dal Comitato olimpico greco, il cui presidente Spyros Kapralos ricorda come la voragine dei conti ellenici fosse di 360 miliardi, a fronte dei quali il conto olimpico sarebbe irrilevante.

Le immagini sul Daily Mirror sono spettrali: lo stadio del beach volley di Faliro, le parti pubbliche dell'ex villaggio olimpico (in una foto della piscina piena di acqua fangosa si vede anche una sedia a mollo), il sito delle gare di kayak e canoa a Helleniko (l'ex aeroporto ateniese, dove alcuni siti ex olimpici dell'area sono stati venduti), il campo dello stadio da softball e del baseball, la piscina dell'Aquatic Center. Tutti vuoti, le strutture sfasciate, piene di immondizia e scritte, i campi dove si svolsero le gare ridotti a lande desolate, con le erbacce a farla da padrone. Molti luoghi sono stati chiusi con reti di recinzione, lucchetti e cancellate.

Fortunatamente, non tutti i siti sono andati in malora: l'ex Broadcast Center è oggi un centro commerciale e l'arena del badminton è un teatro. Una consolazione certo non soddisfacente per gli sportivi: secondo le promesse, gli edifici olimpici avrebbero dovuto servire gli atleti greci per generazioni.

Secondo Dimitris Mardas, professore di economia dell'Università Aristotele di Salonicco, citato oggi da Kathimerini, "è stato uno spreco di soldi e tutto per l'apparenza". A differenza di altre città olimpiche che hanno usato strutture prefabbricate, ricorda, Atene ha scelto di erigere edifici permanenti "che servivano solo gli interessi dei costruttori".

Amaro anche il commento di Stratos Safioleas, che lavorò come portavoce internazionale ad Atene 2004 ed oggi è consulente per le città che si candidano ad ospitare i giochi: "La crisi avrebbe dovuto rappresentare la spinta extra, la pressione per riuscire a capitalizzare sull'eredità olimpica. I giochi sono stati un'occasione persa, non c'è dubbio. Ma abbiamo ancora l'Antica Olimpia, abbiamo Maratona. La domanda è: quando la smetteremo di perdere occasioni?".

ats

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE