L'accordo è un primo passo verso un contratto quinquennale di cui le parti inizieranno a discutere il 9 settembre a Teheran
MOSCA - Russia e Iran, entrambi colpiti da sanzioni occidentali nel settore energetico, hanno firmato ieri a Mosca un protocollo d'intesa che prevede che Teheran venda alla Russia il 2% della propria produzione annuale di petrolio, in cambio di merce di vario genere. Lo fa sapere il ministero dell'Energia di Mosca in una nota pubblicata ieri in tarda serata. L'intesa è un primo passo verso un contratto quinquennale di cui le parti inizieranno a discutere il 9 settembre a Teheran.
L'accordo-quadro prevede che Mosca aiuti l'Iran ad aumentare la propria produzione energetica. La Russia punta anche a fornire all'Iran auto e attrezzature, ma anche prodotti agricoli.
Tuttavia, l'accordo riguarda solo un decimo degli importi di cui si discuteva lo scorso anno, una revisione che mira a proteggere la Russia da ulteriori sanzioni per il mancato rispetto dell'embargo internazionale contro l'Iran. I media russi e internazionali avevano inizialmente riferito che si prevedeva che l'Iran esportasse in Russia fino a 500.000 barili di petrolio al giorno (25 milioni di tonnellate l'anno).
Ma secondo una fonte citata dal quotidiano Kommersant, i negoziati si stanno ora concentrando sull'acquisto da parte della Russia di circa 2,5 - 3 milioni di tonnellate, cioè 70.000 barili di petrolio al giorno, una piccola parte dei 3,2 milioni di barili prodotti dall'Iran lo scorso anno.
Ats Ans