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CANTONEUE-NO Ticino, Mellini presidente

02.08.14 - 16:32
Il Comitato contro la strisciante adesione all’UE è stato fondato ieri a Biasca
UE-NO Ticino, Mellini presidente
Il Comitato contro la strisciante adesione all’UE è stato fondato ieri a Biasca

BIASCA - E' nata ieri a Biasca la sezione ticinese del Comitato contro la strisciante adesione all’UE, UE-NO Ticino. Presidente è il coordinatore per il Ticino del Comitato nazionale, il granconsigliere UDC Eros Mellini, che sarà coadiuvato nel comitato esecutivo dai membri Lara Filippini, Alberto Siccardi e Claudio D’Alessandri. Revisori: Piergiorgio Fornera e Roberto Sprugasci.

 

L’associazione nazionale UE-NO è stata fondata dal già consigliere federale e nazionale Christoph Blocher, “allo scopo di prepararsi tempestivamente per contrastare quella che, a nostro avviso, sarà la battaglia più importante e più dura contro la deriva di una certa Berna politica che mira a una totale sudditanza della Svizzera nei confronti dell’Unione europea: l’accordo-quadro in trattativa fra Berna e Bruxelles per l’integrazione istituzionale della Svizzera nelle strutture dell’UE”.

 

Un vero e proprio suicidio politico, osserva UE-NO Ticino, “camuffato, ancora una volta, da “semplice accordo bilaterale” volto a facilitare le relazioni della Svizzera con l’UE. Un suicidio, perché con questo accordo ci sottomettiamo mani e piedi all’UE, di cui riprenderemo automaticamente qualsiasi nuova legge o modifica giuridica che Bruxelles deciderà, inerente a qualsivoglia accordo bilaterale esistente o futuro. Non solo, ma in caso di divergenze sull’interpretazione di questa o quella clausola, a decidere in suprema e inappellabile istanza sarà la Corte di giustizia dell’UE. La nostra democrazia diretta sarà così di fatto abolita, qualsiasi cosa si decida in votazione popolare, basterà il veto di Bruxelles per invalidarla”.

 

Nonostante i vertici siano occupati da esponenti UDC, si precisa, il Comitato è apartitico, “quindi saranno benvenuti tutti coloro che vogliono impegnarsi a favore della libertà del nostro paese, indipendentemente dal loro orientamento partitico. È una battaglia trasversale, che dobbiamo combattere contro un fronte altrettanto trasversale politicamente fortissimo e, come nel 1992 quando si votò sull’adesione allo Spazio economico europeo, occorrerà una maggioranza della popolazione che evidentemente non si identifica necessariamente con l’UDC”.

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