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BERNAPrimo Agosto 2014, le immagini di una giornata di festa

01.08.14 - 22:02
Dalla fierezza di essere svizzeri alla volontà di stare insieme, nonostante le diversità. La Svizzera vista dai sette consiglieri federali nella giornata che celebra il "Natale della Patria"
Foto Keystone
Primo Agosto 2014, le immagini di una giornata di festa
Dalla fierezza di essere svizzeri alla volontà di stare insieme, nonostante le diversità. La Svizzera vista dai sette consiglieri federali nella giornata che celebra il "Natale della Patria"

BERNA - La Svizzera è certamente in difficoltà verso l'Unione europea sul tema della libera circolazione delle persone, dopo il voto di febbraio contro l'immigrazione di massa, ma nei numerosi discorsi dei consiglieri federali - tutti in pista - per celebrare la Festa nazionale, l'accento è stato anche posto sul benessere di questo Paese conquistato dai padri, sulla fierezza di un popolo e sulla sua storia, scandita dalla volontà di stare insieme.

Burkhalter: di che essere fieri
"Oggi la Svizzera sta bene. È uno dei Paesi più innovativi e competitivi al mondo. Assicura qualità di vita e lavoro ai propri abitanti, in particolare ai giovani". Il presidente della Confederazione Didier Burkhalter nella sua allocuzione radiotelevisiva sulle rive del Lago di Neuchâtel, ha detto che la Svizzera "può andare fiera della sua lunga storia di successo, che deve a precisi valori: un lavoro di qualità unito a una grande apertura economica. Il Consiglio federale intende continuare a promuovere questa apertura", mantenendo e rinnovando la via bilaterale che permette l'accesso al nostro mercato principale, quello dell'UE. "Benché il cielo che condividiamo con il mondo è lungi dall'essere sempre azzurro - ha concluso Burkhalter, che ha parlato anche a Ennenda (GL) - la Svizzera è una storia di successo. È unica. E c'è di che andarne fieri. Ne beneficerà chi verrà dopo di noi, ne beneficerà il mondo".

Maurer: unità, indipendenza e neutralità
"Oggi la Svizzera è sotto la pressione dei Paesi vicini, in linea di principio amici, e di organizzazioni internazionali. Le nostre peculiarità sono regolarmente criticate, le nostre leggi decise dal popolo e dai suoi rappresentanti sono nel mirino". Lo ha detto Ueli Maurer a Lützelflüh (BE), il quale ha esortato a tornare ai principi che hanno fatto la forza della Svizzera. "Il nostro punto di vista è un documento senza tempo sull'unità, l'indipendenza e la neutralità elvetica, con un appello ai nostri valori tradizionali come la modestia, l'umiltà, la riconoscenza e il rispetto degli altri, ma pure la fede in noi stessi". Anche se nessuna guerra ci minaccia nelle immediate vicinanze, conflitti sanguinosi come in Ucraina o in Medio Oriente mostrano che la sicurezza non è scontata. Gli investimenti nella sicurezza e nell'esercito non devono essere respinti", ha concluso.

Berset: apprezzare l'alterità
Il ministro dell'interno Alain Berset è intervenuto a La-Chaux-de-Fonds (NE) e Sursee (LU). "Ottimismo e determinazione non bastano, bisogna sapersi affezionare a un'idea e amare ciò che si fa. Vale per l'industria e vale per il Paese. Amare gli scambi, la discussione, il dibattito". Neppure la tolleranza per la diversità basta, "bisogna amare l'alterità, saperla apprezzare, saper apprezzare la Svizzera, nata dalla volontà di essere insieme, ricca di persone intraprendenti, di identità, di differenze". Il nostro Paese "ha sempre fatto parte delle nazioni più felici. Ciò è certamente dovuto anche al fatto che la politica la facciamo insieme", sapendo costruire ponti materiali, ma anche in senso figurato, nella politica, "in tutta modestia, naturalmente". Quanto alle difficoltà con l'UE, il Consiglio federale "negozierà il futuro dei nostri rapporti; inutile dire che saranno trattative difficili e che alla fine sarà il popolo a decidere. Una cosa è chiara, Svizzera e UE hanno interesse a conservare strette relazioni economiche. Mettere in forse il partenariato sarebbe delicato per entrambi".

Schneider-Ammann: con coraggio e fiducia
"Mi sono impegnato a trascorrere questa giornata con persone che non incontro spesso, che vivono in zone nei pressi delle frontiere e che oggi subiscono una pressione particolare", ha detto il responsabile del Dipartimento dell'economia, delle formazione e della ricerca (DEFR) Johann Schneider-Ammann, l'oratore più assiduo tra i sette ministri. "Sono zone alle prese con una battaglia che merita il massimo riconoscimento. Devono affrontare le sfide con coraggio e fiducia", ha ripetuto a Rorschach (SG), Oberarth (SZ), Luthern (LU), Melide (TI) e Porrentruy (JU). "Abbiamo fatto molte cose buone e gestito bene l'eredità dei nostri padri e delle nostre madri e possiamo dire giustamente che "è un privilegio vivere in questo meraviglioso Paese. Stiamo bene, ma questo successo ha una storia, l'idea di uno Stato che poggia su un principio semplice, ossia massima libertà per l'individuo e intervento statale solo quando è necessario. La cultura politica tipica del nostro Paese ha un nome: consenso, in tutti i campi, sebbene oggi la politica ufficiale abbia perso molto della sua fiducia originaria". Quanto alla votazione dello scorso febbraio e alle difficoltà con l'UE, ha affermato: "la decisione del popolo è vincolante e dunque per me va attuata fedelmente, come è giusto che sia. È una questione di credibilità".

Leuthard: senso di patria
"Piccoli esseri umani di fronte a un grandioso paesaggio alpino. Minuscoli tasselli di un mosaico al cospetto dell'affascinante varietà della natura". Queste le parole della consigliera federale Doris Leuthard a Zernez (GR), in concomitanza con il centenario del Parco nazionale svizzero, alla presenza di 5000 persone. "È giunto ora il momento di riflettere sulla strada da percorrere, su come plasmare, insieme, il futuro del nostro Paese, affinché anche le prossime generazioni possano andare fiere delle nostre decisioni, affinché anche in futuro si possa dire di noi 'sono stati saggi, hanno agito con lungimiranza'". Quanto al dibattito sugli stranieri, essi vengono spesso considerati "responsabili della pressione sui salari, degli affitti elevati, dei trasporti pubblici sovraffollati e dei terreni sempre più edificati. Invece dimentichiamo di avere bisogno di loro, come lavoratori, ricercatori, ospiti, ma anche come amici e vicini, non da ultimo come fonte di arricchimento culturale. La nostra Svizzera è piccola, e certamente non sarà in grado di cambiare il mondo. Non possiamo evitare conflitti bellici e disgrazie. Ma ogni giorno possiamo dare il nostro contributo a favore del bene comune e di un mondo migliore".

Sommaruga: la nostra tradizione umanitaria
Tutto incentrato sulla tradizione umanitaria elvetica l'intervento di Simonetta Sommaruga dal castello di Laupen (BE). Ha raccontato nel dettaglio e con toni a tratti accalorati un recente viaggio in Giordania, le drammatiche vicende dei profughi soprattutto siriani che lì hanno trovato scampo. "Aiutare chi è in pericolo è una delle principali tradizioni del nostro Paese e la Festa nazionale offre l'occasione di rievocarla. Una tradizione che appartiene all'identità del nostro Paese, proprio come la neutralità e l'indipendenza". la ministra di giustizia ha proseguito: "ho il massimo rispetto per tutti coloro che ogni giorno si occupano dei profughi, offrendo loro rifugio e sicurezza, cercando sopra ogni altra cosa di ridar loro la dignità, trattandoli da pari e non da bisognosi o da dipendenti". Ha raccontato ancora di chi cerca rifugio attraversando il Mediterraneo dalla Libia, ha lodato l'impegno dell'Italia, "che merita la nostra stima". "Siamo sinceri: anche il nostro settore dell'asilo faticherebbe a smaltire cifre del genere". La Svizzera fa tanto, "eppure resta intatta la domanda: che diranno i nostri figli e i nostri nipoti quando un giorno guarderanno indietro a questi anni? Abbiamo fatto il necessario? Abbiamo fatto il possibile?". Ha concluso con parole di forte richiamo: "la richiesta di abolire il diritto d'asilo nel nostro Paese è vergognosa".

Widmer-Schlumpf: le piccole aziende
La ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf, grigionese, è rimasta nel suo cantone, con una colazione a Vicosoprano in Val Bregaglia, vicino all'Italia, ed un discorso in serata a Samnaun, ai confini con l'Austria. Le sue parole non sono state anticipate, ma in dichiarazioni rilasciate alla RSI, dopo aver affermato di amare la regione dove è cresciuta, ha richiamato l'attenzione sul valore "che hanno per noi le piccole aziende famigliari, per l'approvvigionamento della Svizzera, per la sua sicurezza, ma anche per la loro importanza dal punto di vista ecologico, e per la cura e il popolamento delle regioni più discoste".

ats

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