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L'OSPITETassa sul sacco: qualche chiarimento sul caso "Monteceneri"

31.07.14 - 08:09
Lara Filippini, Consigliera comunale UDC Monteceneri
Tassa sul sacco: qualche chiarimento sul caso "Monteceneri"
Lara Filippini, Consigliera comunale UDC Monteceneri

 

L’esponente della Lega di Monteceneri, Marco Cattani – a seguito di una dichiarazione personale dell’On. Pierre Rusconi in merito ad un eventuale referendum sulla tassa sul sacco – ha visto bene l’occasione di additarmi al pubblico ludibrio per il fatto di non avere a suo tempo (dicembre 2012) sostenuto il referendum comunale contro la tassa sul sacco. E lo fa, oltretutto, con un tono sarcastico del tutto fuori luogo, dandomi l’appellativo - evidentemente a suo modo di vedere, spregiativo - di “pupilla di Rusconi”.

 

Dato il basso livello delle sue prese di posizione, non posso esimermi da queste righe a chiarimento (non a giustificazione, sia ben chiaro, perché continuo a considerare il mio agire più che logico e legittimo) della posizione da me assunta nella fattispecie.

 

Dapprima, alcune premesse:

 

1. L’obbligatorietà della tassa causale (più produci rifiuti, più paghi) per lo smaltimento dei rifiuti è imposta dal diritto federale, in particolare da una sentenza facente giurisprudenza del Tribunale federale del 4 luglio 2011. Infatti le sentenze del TF sono legge, non consigli!

 

2. Con l’aggregazione, il comune di Monteceneri s’è trovato a dover conciliare in un solo regolamento - possibilmente rispettoso del diritto federale - ben cinque tasse differenti da quartiere a quartiere. Le tasse fin lì adottate dai singoli ex-comuni erano a volte sensibilmente diverse (per esempio, a Camignolo un cittadino ha fatto ricorso perché pagava 240 franchi mentre, per lo stesso servizio, a Sigirino si pagava 142). La ragione della diversità di trattamento era verosimilmente da attribuire al costo della raccolta, inferiore nei comuni di superficie più limitata nei quali la raccolta concentrata su un raggio minore di chilometri, ma per coprire i costi è ovvio che si sarebbe dovuti arrivare a una soluzione rispettosa dei cittadini e della legge

 

3. La stesura del nuovo regolamento (fatto omesso dall’articolista) era stata affidata al municipale del gruppo Lega/UDC/Indipendenti, il compianto avvocato Silvano Pianezzi che, da uomo di legge come l’On. Zali, aveva presentato un progetto rispettoso della legge, seppure probabilmente perfettibile mediante qualche emendamento.

 

4. La sede per procedere a detti emendamenti sarebbe stata in prima linea la Commissione della gestione ma il relativo rapporto a favore del nuovo regolamento fu approvato all’unanimità, ossia anche con la firma del commissario leghista. Anche dalla commissione delle petizioni uscì un rapporto a favore, da me firmato con riserva, proprio per potermi esprimere in sede di Consiglio comunale.

 

5. Il regolamento era perfettibile e l’ultima possibilità per proporre ed effettuare degli emendamenti sarebbe stata in sede di Consiglio comunale, ma il gruppo non lo volle fare. Preferì non proporre nulla e votare contro il progetto, annunciando nel contempo il referendum.

 

L’articolista mi accusa di aver agito scorrettamente sostenendo il progetto del NOSTRO (in quel momento) municipale, approvato pure dal NOSTRO commissario in gestione? Io invece rimprovero che i punti di divergenza non siano stati portati in discussione a tempo debito (permettendo al NOSTRO municipale di provvedere a eventuali modifiche) e nelle sedi appropriate (Commissione della gestione e Consiglio comunale), ma mi fu comunicata la decisione cinque minuti prima dell’inizio del Consiglio comunale, sera tra l’altro in cui il nostro municipale era assente per motivi di lavoro.

 

Comunque, l’importante è che ora, grazie anche al dialogo all’interno delle commissioni, da parte di tutte le forze politiche, si sia potuti arrivare all’obiettivo di proporre in consiglio comunale un unico regolamento rifiuti adatto allo scopo.

In ogni caso, mi preme sottolineare che all’interno dell’UDC ci sarà, come sempre, una lucida valutazione della proposta di legge e delle sue conseguenze prima di decidere il da farsi (anche perché l’iter parlamentare sarà lungo), cosa questa che facciamo su qualsiasi tema.

 

Mi si permetta tuttavia di togliermi un sassolino dalla scarpa: ho la massima stima per Pierre Rusconi, come peraltro per tutti i colleghi di partito più esperti di me, che non esito a interpellare in caso di dubbi o perplessità, ci mancherebbe altro, da tutti c’è mezzo d’imparare. Ma non sono la pupilla di nessuno - se con questo termine si sottintende che dovrei essere una succube esecutrice di ordini - e le mie decisioni le prendo da sola, senza lasciarmi influenzare da alcun pregiudizio.

 

Questa mia presa di posizione era dovuta a chi mi ha eletto, ma anche per il rispetto della mia persona. Spero che ora si continuerà il percorso comunale in modo costruttivo, anche se non mancheranno i temi sui quali confrontarsi.

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