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NOVAZZANO"Quel tracciato ciclabile sarà troppo pericoloso"

31.07.14 - 06:01
A diversi cittadini di Novazzano non piace il percorso previsto lungo via Scérèll. Contro il progetto una petizione e alcuni ricorsi
Foto Colourbox
"Quel tracciato ciclabile sarà troppo pericoloso"
A diversi cittadini di Novazzano non piace il percorso previsto lungo via Scérèll. Contro il progetto una petizione e alcuni ricorsi

NOVAZZANO - Quel percorso ciclabile lungo via Scérèll e attraverso la valletta del Topione a Novazzano non s’ha da fare. Diversi residenti nella località del Mendrisiotto si oppongono infatti al tracciato d’importanza regionale inserito nella variante del piano regolatore comunale approvata lo scorso autunno dal Legislativo. Un’opposizione che dapprima si era manifestata con una raccolta di firme, poi con alcuni ricorsi presentati da proprietari direttamente toccati dal progetto. Il motivo? Il percorso scelto dalle autorità cantonali sarebbe troppo pericoloso: lungo via Scérèll sono presenti diversi accessi veicolari privati, una curva limita la visibilità e anche la larghezza sarebbe inadeguata. E poi l’attraversamento del torrente che scorre nella valletta del Topione avverrebbe su una passerella pedonale già esistente, anch’essa considerata troppo stretta per il passaggio delle biciclette. Ci sarebbe comunque un progetto per l’allargamento del ponte in questione, che però – secondo nostre informazioni – sarebbe ritenuto troppo costoso.

Nell’inserimento del tracciato ciclabile nel piano regolatore di Novazzano sarebbe inoltre stato commesso, secondo i ricorrenti, un errore di procedura. Per l’approvazione di questo tipo di percorsi andrebbe infatti seguito il medesimo iter previsto per la pianificazione delle strade cantonali. In questo caso il tracciato è invece stato inserito direttamente nei piani comunali, senza un periodo di consultazione.

Il destino del percorso ciclabile non è comunque ancora segnato, in quanto i ricorsi sono attualmente al vaglio delle autorità. Da parte del Comune di Novazzano, come ci conferma il segretario Andrea Sala, c’è apertura nei confronti delle problematiche sollevate dai cittadini.

L’ingegnere che si è occupato del progetto, Fabio Janner di Chiasso, rende comunque attenti: "Non sono molti i punti in cui è possibile l’attraversamento della valletta del Topione". Scendendo verso valle ci si avvicina infatti a un’area di captazione dell’acqua, quindi si andrebbe a toccare un’area di protezione. A monte c’è invece la strada cantonale, dove inoltre non è presente un collegamento stradale con il torrente. “La proposta di adattare l’attuale passerella pedonale – sottolinea – è stata elaborata a seguito di una valutazione della zona”. Un’alternativa comunque ci sarebbe. “Si potrebbe attraversare il torrente a circa venti-trenta metri più a valle – spiega ancora l’ingegnere – ma per uscire da via Scérèll si passerebbe da una proprietà privata”. Insomma, ci si dovrebbe confrontare con nuove problematiche. A seconda dell’esito che avranno i ricorsi, bisognerà comunque valutare “se varrà la pena insistere” conclude.

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