"Non sono stato un buon padre": Il carismatico ex allenatore vuole ora dedicarsi interamente alla sua famiglia
ROMA (Italia) - Arrigo Sacchi si è dovuto inchinare ancora una volta dinanzi allo stress. In una conferenza stampa indetta oggi alla FIGC, il coordinatore tecnico delle nazionali giovanili Italiane ha rassegnato le sue dimissioni: "Con dispiacere lascio un incarico a cui tenevo molto. Ho un avversario terribile che sono riuscito a governare per 22-23 anni ma che alla fine sta vincendo, questo avversario è lo stress".
Il contratto dell'ex ct azzurro, siglato nell'agosto del 2010, scadrà domani e ovviamente non verrà rinnovato. "Ho avvisato la Figc già da un anno che a fine mandato avrei lasciato. Non sono stato un buon padre, ho trascurato mia figlia e non voglio fare lo stesso con la nipotina nata da poco. E poi non sono più un giovanotto, il mio recupero è più lento".
Non è la prima volta che Sacchi decide di lasciare un incarico per colpa dello stress. Lo ha fatto anche a Parma nel 2001 quando era allenatore della prima squadra, laddove è stato lanciato a metà anni ottanta prima di andare a vincere tutto con il Milan di Berlusconi e degli "olandesi".
Sacchi è la quarta figura di spicco che lascia la federazione italiana dopo il presidente Abete, il ct Prandelli e il consigliere Roberto Baggio.
itm/red