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ITALIAChiude l'Unità

30.07.14 - 14:06
Il quotidiano fondato nel 1924 da Antonio Gramsci, organo del PCI fino al 1991, sparisce dalle edicole
Foto d'archivio (Keystone)
Chiude l'Unità
Il quotidiano fondato nel 1924 da Antonio Gramsci, organo del PCI fino al 1991, sparisce dalle edicole

ROMA - Fine della corsa. Dal primo agosto L'Unità sospende le pubblicazioni: per la terza volta nella sua storia - e a 90 anni esatti dalla sua nascita - il quotidiano fondato nel 1924 da Antonio Gramsci, organo ufficiale del Partito comunista italiano fino al 1991 e successivamente di Pds e Ds, lascia le edicole. Gli azionisti della Nie (la società editrice) in liquidazione non hanno trovato l'intesa su nessuna delle ipotesi sul tavolo.

"Hanno ucciso l'Unità" titola oggi a tutta pagina il penultimo numero in edicola oggi. "È sorprendente che il Pd non sia riuscito a trovare una soluzione", è il j'accuse del direttore Luca Landò. Ma dal Pd Francesco Bonifazi replica: il partito "è impegnato al 100% per trovare una soluzione definitiva. Noi riapriremo L'Unità". E il premier Renzi ritwitta le parole del tesoriere.

Lo strappo traumatico finale è il culmine di una crisi già evidente a inizio anno, aggravatasi negli ultimi tre mesi durante i quali gli 80 giornalisti e lavoratori non hanno percepito lo stipendio. Sul tavolo della Nie - si apprende - sono arrivate cinque lettere di interesse, di cui due definite 'folkloristiche', in quanto prive di dettagli credibili.

A incontrare i favori della redazione era la proposta di Matteo Fago - socio di maggioranza della Nie e fondatore della nuova società Editoriale 90 - di affittare e poi, in una seconda fase - dopo la ristrutturazione dei conti entro sei mesi - acquistare il ramo d'azienda (cioè la testata, i giornalisti, i computer e tutto quello che serve a mandare in edicola il giornale). Una proposta giudicata però inadeguata dal Pd.

L'assemblea dei soci ha scartato anche la proposta dell'imprenditore milanese Massimo Pessina - che si sarebbe fatto avanti per acquisire solo la testata - e quella di Daniela Santanché, la pasionaria del centrodestra, subito finita nel mirino del giornalisti in quanto considerata contraria alla storia politica del giornale.

"I lavoratori agiranno in tutte le sedi per difendere i propri diritti", annuncia il comitato di redazione. "Oggi è un giorno di lutto per la comunità dell'Unità, per i militanti delle feste, per i nostri lettori, per la democrazia. Noi continueremo a combattere guardandoci anche dal fuoco amico".

ats

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