Cerca e trova immobili

BERNAI medici a favore della cassa malati unica: "La concorrenza non funziona"

29.07.14 - 14:23
Gli oltre 400 medici che hanno costituito il comitato per il Sì: "Sistema poco trasparente e pseudo concorrenziale. Le case privilegiano i loro utili e intralciano il lavoro dei medici"
Foto d'archivio (Keystone)
I medici a favore della cassa malati unica: "La concorrenza non funziona"
Gli oltre 400 medici che hanno costituito il comitato per il Sì: "Sistema poco trasparente e pseudo concorrenziale. Le case privilegiano i loro utili e intralciano il lavoro dei medici"

BERNA - Oltre 400 medici hanno costituito un comitato in favore della cassa malattia pubblica, su cui il popolo sarà chiamato a votare il prossimo 28 settembre. A loro parere, il sistema basato sulla concorrenza non funziona, è poco trasparente e pseudo-concorrenziale. Inoltre la sessantina di casse privilegiano i loro utili e intralciano il lavoro dei medici.

Il comitato ha illustrato oggi a Berna in una conferenza stampa la propria posizione in vista del voto sull'iniziativa popolare voluta dallo schieramento rosso-verde e che chiede la creazione di un ente nazionale, con agenzie cantonali che stabiliranno e incasseranno i premi dell'assicurazione malattia.

Per René Haldemann, medico di famiglia, "le casse puntano su pazienti a basso rischio e cercano di sbarazzarsi di quelli che possono costare troppo, specialmente i malati cronici e le persone in età avanzata". Questa selezione dei rischi costituisce una pecca enorme dell'attuale sistema, "cinico, antisociale e contrario a una buona presa a carico della popolazione, poiché esclude coloro che hanno bisogno di protezione", aggiunge un altro medico, Hans Stalder.

Del comitato fanno parte anche personalità ticinesi. Per il professor Giorgio Noseda, il sistema in vigore "manca di trasparenza e ha generato spese amministrative elevate, non riuscendo a frenare la spirale dell'aumento dei costi sanitari". A suo parere, una cassa malattia pubblica, sul modello dell'AVS, dell'assicurazione disoccupazione e della SUVA "è invece sicuramente in grado di eliminare gli sprechi amministrativi e di offrire cure di qualità".

Per l'oncologo ed ex parlamentare federale Franco Cavalli, "l'attuale sistema non potrà mai essere trasparente e favorisce solo i tanti manager delle troppe casse malati: i nostri pazienti hanno invece sempre più difficoltà ad ottenere le terapie di cui hanno bisogno". Sulla stessa lunghezza d'onda la consigliera nazionale ticinese Marina Carobbio (PS), secondo cui la cassa malattia pubblica "semplifica il sistema, rendendolo più giusto e trasparente, pone fine ai profitti delle casse malati sulle spalle degli assicurati e favorisce un sistema sanitario di qualità invece di una medicina a due velocità".

Secondo il comitato di medici a favore dell'iniziativa, il principale compito delle casse dovrebbe essere quello di prendersi a carico le persone malate e organizzare per loro delle cure ottimali. Ma, con il sistema attuale, le casse "sono più stimolate a investire nell'acquisizione di assicurati sani. Ciò conduce a grosse differenze e, in generale, a un aumento dei premi, perché nessuna cassa ha interesse a incentivare cure di qualità per le persone con malattie croniche".

Oggi ci sono in Svizzera "300 000 premi diversi" che vengono calcolati a dipendenza dell'età, del sesso, del modello assicurativo e del cantone. La pressione di dover confrontare i premi ogni anno, rispondere a telefonate promozionali e trattare una montagna di scartoffie per cambiare cassa è fastidiosa. In sostanza, secondo il comitato di medici, "il sistema attuale è poco chiaro e non è trasparente".

Con la cassa pubblica, sottolineano i medici, a breve termine l'aumento dei costi sarà frenato grazie a risparmi nel marketing e nell'amministrazione. Poi, a medio e lungo termine, permetterà "risparmi sostanziali grazie a una migliore presa a carico dei pazienti con malattie croniche e costose, più prevenzione e una posizione rinforzata per la contrattazione delle tariffe e dei prezzi".

ats

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE