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LUGANOLa Lugano del futuro dalla matita di Timothy Hofmann

29.07.14 - 06:00
Il giovane artista ci racconta il suo "Corvi+Topi": "Prendo spunto dalla chiusura politica e sociale di questi tempi per un racconto di fantascienza legato all'attualità"
La Lugano del futuro dalla matita di Timothy Hofmann
Il giovane artista ci racconta il suo "Corvi+Topi": "Prendo spunto dalla chiusura politica e sociale di questi tempi per un racconto di fantascienza legato all'attualità"

LUGANO - Si chiama "Corvi+Topi", è la graphic novel di un giovane disegnatore ticinese, Timothy Hofmann. Si tratta di una serie di 10 capitoli a fumetti ambientati in Ticino e in particolare in una Lugano futuristica e distopica. "L’opera - ci spiega l'autore - vuole proporre una riflessione sull’attualità, sul passato e sul futuro della società e del territorio ticinese e si prospetta ricca di spunti interessanti ed innovativi".

26 anni, studi in arti visive a Ginevra, alla Haute école d'art et de design. Quindi un anno di Erasmus all'Accademia di Belle Arti di Bologna nella sezione fumetti e illustrazione. Ed ora?
"Ho finito gli studi lo scorso anno e adesso sto cercando di svolgere l'attività dell'artista indipendente come illustratore e fumettista".

Un sogno che si sta realizzando. Hai pubblicato il tuo primo fumetto: "Corvi+Topi". Come nasce?
"Volevo parlare del mio territorio. E allo stesso tempo effettuarne un'analisi critica mediante una storia ambientata nel futuro. Distorco la realtà attraverso la fantascienza, ma non me ne allontano troppo. Il mio resta comunque un omaggio alla città in cui sono nato. L'idea di fondo è anche riportare una sottocultura del passato ai giorni nostri. Mi sono ispirato ai mods".

Ti ispiri a qualche fumettista in particolare?
"Parecchi. Da Bryan Lee O'Malley, a Frank Miller fino a Zerocalcare o Alan Moore. Sia classici che moderni. Ma per questo lavoro mi sono basato più su quelli conosciuti".

Di cosa parla Corvi+Topi?
"La storia ha come protagonisti un team di 5 ragazzi, che si muovono in una Lugano del 2036 ormai in preda ad un regime forte e totalitario. Lo scopo dei giovani è quello di ristabilire la libertà sociale attraverso un’azione di gruppo, non individuale. Non prevale il classico eroe solitario, cerco di valorizzare l’idea del legame tra caratteri diversi, che si equilibrano l'un l'altro uniti da spirito di collaborazione".

Quello che cerchi di descrivere è un futuro distopico in cui l'uomo cerca una nuova socialità. Peschi dall'attualità?
"Evidentemente prendo spunto dalla situazione politica attuale che tende un po' a chiudersi in se stessa. E la società risponde di conseguenza. Io esagero, distorcendo la realtà, ma propongo anche delle soluzioni".

Perché Lugano al centro del tuo fumetto?
"Lugano è dove si svolge principalmente la storia. È la mia città, la conosco meglio. Ma è anche un po' il centro di riferimento del Ticino"

Quanto è difficile fare questo lavoro in Ticino, e quali sono le possibilità che vengono date a un giovane che vuole intraprendere un percorso artistico e creativo?
"Molto difficile. Lo è dappertutto, ma forse in Ticino in particolar modo in quanto c'è ancora poco interesse - anche se qualcosa ultimamente sta cambiando - verso il mondo del fumetto. C'è tanta gente davvero brava sul nostro territorio che fa fatica ad emergere".

Com'è la tua Lugano tra 20 anni...
"Be'... Si può leggere il fumetto per capirlo".

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