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BERNALibera circolazione, è arrivata la lettera di Catherine Ashton

25.07.14 - 16:39
Il Consiglio federale esaminerà il dossier nel quadro delle sue sedute ordinarie nelle prossime settimane/mesi
Foto d'archivio (Keystone)
Libera circolazione, è arrivata la lettera di Catherine Ashton
Il Consiglio federale esaminerà il dossier nel quadro delle sue sedute ordinarie nelle prossime settimane/mesi

BELLINZONA - La lettera dell'Unione europea (UE) che rigetta la richiesta della Svizzera di rinegoziare l'accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC) - siglata da Catherine Ashton, capo della diplomazia europea - è stata consegnata oggi a Berna. Il dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), quello di giustizia e polizia (DFGP) e quello dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) sono stati incaricati di analizzarne il contenuto, ha indicato oggi all'ats il portavoce del DFAE Pierre-Alain Eltschinger.

Il Consiglio federale esaminerà il dossier nel quadro delle sue sedute ordinarie nelle prossime settimane/mesi, ha precisato il portavoce.

Ieri gli ambasciatori dei 28 paesi dell'UE, come era prevedibile, hanno approvato questa lettera che conferma la posizione già espressa dalla Commissione dopo la votazione popolare del 9 febbraio contro l'immigrazione di massa. Il documento, rivelato qualche giorno fa dal quotidiano "Le Temps", riporta che l'UE non può prendere in considerazione la richiesta della Svizzera.

Berna aveva trasmesso a inizio luglio la domanda formale per una revisione dell'accordo sulla libera circolazione, richiesta che si basa sul piano messo in atto dal Consiglio federale volto ad applicare l'iniziativa UDC approvata dal popolo a febbraio. Il piano prevede il ritorno al contingentamento degli stranieri, unitamente alla preferenza da accordare agli svizzeri sul mercato del lavoro, a partire dal 2017.

Per Bruxelles, "rinegoziare l'accordo in vista dell'introduzione di limitativi quantitativi e di quote, compresa la scelta nazionale in favore di cittadini svizzeri, costituisce una contraddizione fondamentale" con l'accordo.

Berna e Bruxelles avevano già a fine maggio avviato negoziati per un'intesa di carattere istituzionale: devono convenire su un comune meccanismo di adozione del diritto europeo e sulla risoluzione dei contenziosi.

ats

 

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