I proventi erano destinati a una charity che costruisce scuole nelle zone rurali del Pakistan
NEW YORK - Baber e Haris Suleman, il padre e figlio dell'indiana che si sono schiantati mentre tentavano il record del giro del mondo in 30 giorni, volevano raccogliere fondi per Citizens Foundations, una charity che costruisce scuole nelle zone rurali del Pakistan. Il 17enne aveva appena preso il brevetto da pilota e insieme al padre avevano pianificato il viaggio nei minimi dettagli.
Secondo quanto riportato dai media statunitensi, i due avevano preso lezioni su come sopravvivere ad un atterraggio nell'Oceano, avevano calcolato attentamente le tappe e le soste per i rifornimenti di carburante.
Dopo la tragedia tuttavia, in molti hanno sollevato dei dubbi sull'opportunità che un ragazzo così giovane organizzasse una impresa del genere. Le autorità hanno recuperato il corpo del giovane, mentre sono ancora alla ricerca dei resti del padre.
ats ans