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CANTONETassa sul sacco, i Comuni criticano

24.07.14 - 11:16
Tassa sul sacco, i Comuni criticano

BELLINZONA - L'Associazione dei Comuni Ticinesi critica il Messaggio 6958 del Consiglio di Stato inerente la modifica della LALPAmb per l’introduzione della tassa sul sacco a livello cantonale. L'associazione non contesta in nessun modo il principio di causalità e che in tal senso si ritiene la tassa sul sacco per i rifiuti urbani una soluzione consona al rispetto di quanto previsto all’ Art. 2 della LPAmb. Tra l’altro dei circa 50 Comuni ticinesi che oggi applicano la tassa sul sacco oltre 40 sono soci dell'associazione.

"Si fatica a capire come per un tema che riguarda essenzialmente i Comuni gli stessi non siano stati coinvolti in modo diretto, non fosse che per il fatto che così come proposto implica una non lieve modifica di tutti i Regolamenti comunali che già prevedono la tassa sul sacco oltre che naturalmente la stesura di uno nuovo per gli altri Comuni", spiega Riccardo Calastri, Presidente dell'Associazione dei Comuni Ticinesi.

 

Per i contenuti, l'associazione spiega che il radicale cambiamento di paradigma, rispetto ad una situazione

consolidata sia nel resto della Svizzera che in Ticino per chi applica la tassa sul sacco, che prevede lo spostamento di tutti i costi, fissi e non, che non siano quelli sostenuti dai Comuni presso l’ACR sulla tassa base e la fissazione di una forchetta molto bassa (tra 85 e 95 cts) per il costo del sacco, presenta evidenti punti critici sia dal punto di vista finanziario che da quello del rispetto del principio di causalità.

 

"Intanto è poco probabile che un grande (ulteriore) incentivo di separazione dei rifiuti intervenga grazie al fatto che il sacco da 35 litri, che in media ora costa 1.80, al massimo costerà 95 cts; questo basso costo potrebbe addirittura avere l’effetto contrario ed essere un disincentivo. Non si comprende perché non si tenga conto degli elementi legati alla frequenza dell’uso del servizio per il calcolo del prezzo del sacco; considerando i costi di raccolta, di distribuzione dei sacchi ecc. come costi fissi in pratica si opera una disparità di trattamento verso chi di fatto il servizio lo usa poco (o perché rigoroso nella separazione dei rifiuti o perché proprietario di una casa di vacanza) ma dovrà comunque assumersi il pagamento di una tassa base alta. La decantata autonomia dei Comuni si ridurrà alla necessità di aumentare in modo importante, e sicuramente incomprensibile per i cittadini, la tassa base per nulla correlata alla causalità, continua il comunicato.

 

Dal Messaggio sembrerebbe di capire che solo la formula di divisione tra costi fissi e variabili ivi contemplata, e che porta ad un costo del sacco di 35 litri tra gli 85 ed i 95 cts, sia l’unica rispettosa dello spirito di causalità previsto dalla LPAmb, ma allora mal si comprende come mai nel resto della Svizzera il costo di questo sacco oscilli tra

i CHF 1.40 ed i CHF 3.- ed in Ticino tra i CHF 0.82 e CHF 2.10, prezzi fissati tutti in base a Regolamenti avallati, anche di recente, dalle rispettive autorità competenti.

L'associazione chiederà al Gran Consiglio di dovutamente correggere l’indirizzo che a nostro parere non soddisfa

assolutamente il principio di causalità ed oltretutto va a scombussolare i Regolamenti dei Comuni già ligi a detto principio.

 

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