L'uomo ha dichiarato di non essere colpevole, di non conoscere il tea-room e di non riuscire a spiegarsi come mai tracce del suo DNA siano state rilevate sull'arma del delitto. Queste affermazioni non hanno convinto il tribunale di Istanbul che lo ha riconosciuto colpevole di assassinio.
La sera del 27 luglio del 1998 quattro persone furono uccise nel locale bernese. Si trattava di un curdo - gestore del locale - di due dipendenti turchi e di uno svizzero, che stava istallando una slot-machine. Durante l'indagine la polizia aveva ritrovato varie armi a Schlosswil (BE), presso Worb, a 16 chilometri dal luogo del crimine. Era poi stato accertato che una di esse - un fucile d'assalto Kalashnikov - era stata usata nella sparatoria. Nessuno era stato arrestato in quell'occasione.
L'inchiesta è continuata per anni senza dare risultati concreti. Nel 2000 un uomo era stato fermato in Germania e in seguito estradato in Svizzera, ma è stato poi rilasciato perché risultato estraneo ai fatti.
Il 29 novembre del 2012, grazie a nuove analisi condotte con metodi moderni, gli inquirenti hanno potuto localizzare e arrestare un sospetto in Turchia, che è stato ora condannato.
