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LUGANOPugno di ferro contro la prostituzione negli immobili residenziali

23.07.14 - 07:24
Bertini: "È una svolta che introduce più rigore ma è rispettosa dei cittadini che abbiamo il dovere di tutelare"
Ti-Press (archivio)
Pugno di ferro contro la prostituzione negli immobili residenziali
Bertini: "È una svolta che introduce più rigore ma è rispettosa dei cittadini che abbiamo il dovere di tutelare"

LUGANO - È un futuro turbolento quello che sembra attendere lo stabile di via Canevascini 26 a Besso. Un ordine immediato di divieto d’uso cautelativo dei locali in cui si svolge la prostituzione e il ripristino immediato della destinazione originaria (abitativa), sono le misure che il sindaco di Lugano Marco Borradori e il capodicastero Polizia Michele Bertini intendono proporre nella seduta municipale di giovedì.

Se queste misure non dovessero essere rispettate la risposta sarà l’adozione di misure di polizia per vietare l’uso dell’appartamento. E non solo. Come riferisce laRegioneTicino arriveranno sanzioni all’amministratore unico della Nemis Sa Angelo Gianini, membro della delegazione tributaria di Cureglia, alla donna che ha affittato il terzo piano per poi subaffittarlo alle prostitute e a queste ultime.

 

Il Municipio di Lugano, insomma, vuole contenere il fenomeno e dare un segnale politico. D'altra parte né la società che possiede lo stabile (Nemis Sa), né la donna che ha preso in affitto gli appartamenti hanno fatto la necessaria richiesta di cambio di destinazione.

 

Da settimana prossima, inoltre, le ingiunzioni raggiungeranno anche la cinquantina di altri appartamenti in stabili residenziali in cui si offre sesso a pagamento e la cui domanda è pendente.

 

"Vogliamo dare un segnale politico forte – spiega il capodicastero Polizia Michele Bertini –. Vogliamo far cessare la prostituzione negli immobili residenziali. Poi se dovessimo venir sconfessati da un tribunale, non importa. È una svolta che introduce più rigore ma è rispettosa dei cittadini che abbiamo il dovere di tutelare".

 

Una decisione di procedere, quella voluta dal Municipio, che non si arresterà nemmeno con la domanda di cambio di destinazione. "Anche se la presentassero, noi usciremo comunque con l’ingiunzione di interrompere l’attività anche se dovessimo venir sconfessati da un tribunale", risponde il sindaco Marco Borradori.

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